Denunciato per violenza il campione: “È successo al Mondiale” | Svelato tutto nel video
Ennesima grave denuncia di una donna per violenza subita nel mondo dello sport. È arrivato il momento di dire basta.
La violenza contro le donne ha coinvolto anche molte figure di spicco nello sport, con casi in cui fidanzate, mogli o compagne sono state vittime di abusi. Uno degli esempi più noti è quello di Robinho, ex calciatore del Milan, condannato in via definitiva nel 2022 a nove anni di carcere per violenza sessuale di gruppo su una giovane donna in una discoteca di Milano nel 2013. Il caso ha fatto scalpore per la brutalità dei fatti e per la successiva fuga del giocatore in Brasile, dove si trova ancora al sicuro grazie alla mancata estradizione.
Un altro caso emblematico è quello di Jerome Boateng, ex difensore del Bayern Monaco, condannato nel 2022 per aver aggredito fisicamente l’ex compagna durante una vacanza nel 2018. Boateng, riconosciuto colpevole di averla colpita con pugni e di averla insultata ripetutamente, ha ricevuto una condanna pecuniaria e una pena sospesa. Il caso ha messo in evidenza come le relazioni di coppia possano essere segnate da dinamiche di potere e abusi anche quando si tratta di atleti di fama internazionale.
In Spagna, un episodio significativo ha coinvolto Ruben Castro, calciatore noto per la sua militanza nel Betis Siviglia, condannato nel 2021 per aver picchiato e minacciato l’ex compagna. La giustizia spagnola ha accertato che Castro aveva instaurato una relazione caratterizzata da continue aggressioni e pressioni psicologiche, sottolineando come il potere economico e la fama non debbano costituire un alibi per tali comportamenti.
Anche in ambito extra calcistico, Mike Tyson rappresenta un caso simbolo: condannato per stupro negli anni ’90, è stato poi accusato di violenza domestica da più di una partner. Questi episodi mostrano la necessità di giustizia e di programmi di sensibilizzazione per prevenire futuri abusi e supportare le vittime
“Ho subito un abuso durante la Coppa del Mondo”
A denunciare la violenza subita è stata Ares Masip, ciclista spagnola di 29 anni, che con un video sui social ha voluta sfogarsi spiegando cosa era successo. Masip ha raccontato la vicenda con particolari molto crudi, spiegando che tutto è successo durante una tappa in Austria della Coppa del Mondo di Mountain Bike.
L’abuso risalirebbe al 2023 e il tutto sarebbe successo nel paddock, il carnefice un collega. La ciclista spiega che la gara era stata lunga, c’era stanchezza e racconta nei dettagli come abbia provato a ribellarsi, purtroppo non riuscendoci.
“Gli chiedevo di smettere, mi ha coperto la bocca con la mano”
È dettagliato e crudo il racconto della ciclista 29enne, che spiega: “Lui è arrivato presto la mattina, ha cominciato a strofinare il pene sul mio corpo tentando di baciarmi. Non volevo un rapporto con lui, gli ho chiesto di smettere ma ha continuato. Volevo urlare e scappare, ma mi ha tappato la bocca e stretto le braccia”.
La ciclista ha anche spiegato perché questa denuncia è arrivata dopo un anno dagli accadimenti, sostenendo che all’inizio volesse solo dimenticare e non pensarci, ma rendendosi conto che il passare del tempo le dava disgusto. La denuncia pubblica è arrivata anche perché parrebbe che il suo molestatore abbia fatto lo stesso con un’altra donna. “Mi sono resa conto della gravità dei fatti e ho deciso di sporgere denuncia”.