Alla vigilia della sfida contro il Milan, l’ex tecnico del Palermo, adesso alla guida del Sassuolo, prende una posizione dura contro la Superlega:
“Il Milan fa parte delle squadre fondatrici di questa Superlega e io non ho piacere a giocare questa partita. L’ho detto già a Carnevali e anche ai giocatori. Se Carnevali mi obbligherà allora andrò, ma ci sono rimasto male. Io ho espresso il mio pensiero con i ragazzi, sono molto arrabbiato perché quello di domenica scorsa è stato un colpo di Stato, nei contenuti e nella modalità. Si poteva fare alla luce del sole, invece i comunicati sono arrivati a mezzanotte. Il calcio è di tutti ed è meritocratico, il comportamento di queste società lede i diritti dei più deboli ai quali si impedisce di crearsi la propria strada. Quindi il figlio di un operaio non potrebbe sognare di fare il dottore o l’avvocato. Sostanzialmente è come se dicessero: ‘il pallone è mio, gioco io, lo porto via’”.