D’Agosta a GS.it: “Siracusa, Leonzio, Acireale, ho dato e ricevuto tanto in tutte le piazze in cui ho giocato“
Ospite del “A tu per tu Instagram…” di questo lunedì è stato l’attaccante Fabio D’Ago
Ospite del “A tu per tu Instagram…” di questo lunedì è stato l’attaccante Fabio D’Agosta. CLICCA QUI per rivedere il video dell’intervista.
PRESENTE “Il calcio mi manca tanto, per ora stiamo vivendo tramite i ricordi sui social (ride ndr)”.
CARRIERA “Sono stato fortunato, ovunque ho giocato ho lasciato tanti amici, ho dato e ricevuto affetto e questo mi rende orgoglioso. Ho giocato in piazze importantissime, con passato un glorioso, tifoserie caldissime: in queste squadre il dilettantismo è solo pro-forma, ti senti un vero calciatore. L’altra fortuna è stata quella di giocare con tantissimi compagni uno più forte dell’altro, ne vado fiero: ho vinto 7 campionati, da solo non l’avrei potuto fare, un calciatore da solo può fare un bel gol, un bell’assist ma si vince di gruppo”.
VITTORIA “Non vuole investire più nessuno, è terra bruciata. Il ‘Comunale’ è ormai impraticabile, lì si faceva la Serie C, ora c’è la sabbia del mare. È un peccato perché Vittoria ha una storia ed è una cittadina che merita il calcio”.
SIRACUSA “Una piazza che non c’entra niente con queste categorie, merita la Serie C. Ho avuto il presidente Cutrufo, è uno che ci mette anima e cuore e se si impunta a riportare il grande calcio, lo farà: ha un sassolino nella scarpa e se lo vuole togliere. Poi c’è il direttore Marletta che è in gamba, faranno bene. A dicembre ci siamo sentiti e mi ha detto ‘non finirà qua’ e io credo nelle sue parole. I tifosi poi, che sento ancora oggi, sono grandi persone che meritano tanto”.
CAMPIONATO VINTO IN AZZURRO “Al 90′ dell’ultima giornata, eravamo ‘morti’, in lacrime nello spogliatoio. Un campionato in cui siamo stati sempre primi, ci siamo ritrovati all’ultimo secondo, dietro allo Scordia, anch’esso uno squadrone. Eravamo dentro la doccia, c’era contestazione nell’aria, pronti mentalmente ad andare a fare i play off…poi ho sentito il boato più grande della vita mia, siamo scappati in campo senza sapere cosa fosse successo: da lì è partita una grande festa dopo aver saputo del pareggio dell’Igea Virtus contro lo Scordia”.
SICULA LEONZIO “Una grande piazza dove c’è pressione ma nello stesso tempo ti fanno lavorare senza crearti problemi. Porterò sempre nel cuore questa piazza, non è stato facile andarmene perché per me è stata l’apoteosi della mia carriera”.
LEONARDI “La sua età inganna, è uno testardo che se si mette in testa qualcosa, la raggiunge. Non guarda in faccia nessuno, che sia Maradona o Messi e i risultati gli danno ragione. È un presidente all’avanguardia e che fa le cose per bene, porterà ancora più in alto la Leonzio, ha detto che prima o poi porterà la squadra in Serie B, io non me lo scordo e secondo me ci arriverà. Ci mette anima e cuore, non lascerà mai Lentini perché è la sua creatura”.
TIFOSI BIANCONERI “La Leonzio è la signora bianconera della Sicilia, i tifosi ci sono, mi sorprende che in C registrino poche presenze allo stadio: in Eccellenza, contro il Metapontino, c’erano più di quattro mila persone a sostenerci, cinque mila in Leonzio-Acireale…Magari adesso il contatto tra giocatori e tifosi è diverso, noi avevamo stabilito un grande rapporto con la tifoseria. Li voglio ringraziare perché quando hanno rifatto lo stadio, hanno lasciato intatto l’immagine di quel mio gol all’Acireale…”.
ACIREALE “Avevamo uno squadrone, sembravamo la Nazionale dell’Eccellenza, però è mancata la programmazione alla base: ad Acireale devi vincere, se nei momenti importanti però, hai sempre problemi extracalcistici, non si va da nessuna parte. Molte persone non sanno tante cose che sono successe, riunioni pre e post allenamento, discussioni, non eravamo sereni. Senza questo avremmo vinto a occhi chiusi”.
PIAZZA GRANATA “Gli auguro il meglio, a livello di pubblico la Serie D gli sta stretta. Quell’anno non è stato proprio da ricordare ma abbiamo la piccola soddisfazione di aver permesso il ripescaggio del club in Serie D. Il primo giorno che sono andato in ritiro, Godino mi ha accompagnato davanti agli Ultras che volevano conoscermi: mi hanno detto solo ‘così come ci hai buttato fuori l’anno scorso, ora ci devi fare vincere il campionato’ e se ne sono andati. Non mi perdoneranno mai quel gol nei play off con la maglia della Leonzio (sorride ndr)”.
MARINA DI RAGUSA “Al primo anno abbiamo vinto campionato e Coppa, l’anno dopo abbiamo raggiunto la Serie D nonostante io, Pellegrino, gli Arena, ci alzassimo alle 5 del mattino per andare a lavorare. Questo è merito dell’organizzazione societaria, uomini che non smetterò mai di ringraziare, di mister Utro, giovane che ti fa giocare bene e divertire, del dg Calogero che ha grande passione. Adesso si sono salvati con un’età media molto bassa, hanno fatto un miracolo”.
RETROSCENA DI MERCATO DI DICEMBRE “Mi avevano cercato Marina e Siracusa ma, quando sposo un progetto e dò la mia parola, devo portare a termine la mia stagione”.
FUTURO “Sono sceso di categoria per garantire la mia famiglia, in futuro vedremo, intanto spero di tornare presto in campo perché senza calcio sto sclerando (ride ndr). Adesso c’è tempo per decidere, fino a quarant’anni giocherò (ride ndr)”.