Cus Palermo, Ferrara a GS.it: ‘’Giochiamo bene ma dobbiamo migliorare ancora. Finora voto 7, al ritorno…’’

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A detta di molti addetti ai lavori la sua squadra esprime un gran bel gioco, tra i migliori del g

A detta di molti addetti ai lavori la sua squadra esprime un gran bel gioco, tra i migliori del girone. Ci riferiamo a mister Giancarlo Ferrara che guida il neopromosso Cus Palermo. Con lui abbiamo fatto il punto della situazione, queste le sue parole a Goalsicilia.it.

Mister, che bilancio fai del girone d’andata?

“L’obiettivo iniziale era, ed è, quello di ottenere una salvezza tranquilla. Volevamo a girare a 23/24 punti, abbiamo chiuso a 22 che è un buon bottino. Per me quindi il girone d’andata è stato positivo, anche perché la mia squadra ha espresso un bel gioco e questo mi lascia ben sperare per il futuro. Se devo dare un voto, credo che 7/7.5 ce lo meritiamo”.

Siete l’unica squadra, dalla metà classifica in giù, ad avere più gol fatti che subiti…

“(ride amaramente, ndr) Purtroppo abbiamo perso, immeritatamente, tanti punti per strada spesso a causa dell’inesperienza. Come ti accennavo la squadra esprime un buon calcio, io cerco di inculcare ai ragazzi la mentalità che importa segnare un gol più dell’avversario. Creiamo 10 palle gol a partita, a volte non riusciamo a metterla dentro e questo ci ha fatto perdere qualche punto per strada. Comunque ribadisco che sono soddisfatto, le sconfitte ci hanno aiutato a crescere e cercheremo di non ripetere gli stessi errori nella seconda parte del campionato”.

L’obiettivo è quindi raddoppiare i punti dell’andata o pensi che qualcosina di più si possa fare?

“Sinceramente credo che in questo campionato non si possono fare calcoli. Tutti possono ritrovarsi nei play off, ma allo stesso tempo ad un passo dal baratro. La classifica è abbastanza corta, basta pochissimo per ritrovarsi in paradiso o all’inferno”.

Al rientro affronterete il Licata di mister Campanella…

“Insomma troveremo un Licata diverso. Quando si cambia tecnico c’è sempre una dose di motivazioni in più. Conosciamo bene i giocatori, ci stiamo preparando per affrontare i gialloblù al meglio”.

Hai a disposizione il vice capocannoniere del girone, Mercanti. Che giocatore è?

“Non voglio meriti, ma credo di aver cambiato un po’ il modo di giocare di Antonio. Aveva sempre fatto l’esterno, ma conoscendo le sue caratteristiche l’ho voluto là davanti. L’anno scorso ha fatto 20 gol, quest’anno tra campionato e Coppa è già a 10. Sta raccogliendo i frutti del duro lavoro”.

Un progetto tecnico che dura da un paio d’anni…

“Nella scorsa stagione con la società ed il direttore Biondo abbiamo impostato un progetto per avere in rosa giocatori dal ‘91/’92 in giù. Inutile averne cinque o sei d’esperienza in Promozione e poi ritrovarti a rifondare in Eccellenza. Ci siamo ritrovati 8/11 della scorsa stagione, abbiamo fatto qualche buon inserimento e ce la possiamo giocare alla pari con chiunque”.

Qualcuno dei tuoi ragazzi può ambire al salto di categoria?

“Sicuramente qualcuno dei ragazzi può farlo. Possono giocarsi una carta importante, ma come tutti sappiamo il calcio è un po’ bastardo, quindi chissà…”.

Ti va di fare qualche nome?

“Angelo Caronia, classe ’93, sta facendo benissimo ed è tra i calciatori più cercati sul mercato anche da squadre di categoria superiore. Credo che nella prossima stagione potrà giocarsi una carta importante. Lo stesso bomber Mercanti potrebbe tranquillamente giocare in D. Abbiamo Arnone che in D ci ha già giocato. Poi qualche giovanissimo molto interessante. Per esempio Carollo, pur giocando poco, per me è tra i difensori centrali più forti della categoria. Infine Lo Cacciato, classe 2000, potrebbe avere un ottimo avvenire. In estate col direttore si è fatto un ottimo lavoro, le cose stanno andando per il verso giusto”.

E tu aspiri al salto di categoria o vedi l’essere allenatore come un hobby?

“No, no, fermo. Vedere il calcio come passatempo non fa parte del mio carattere (ride, ndr). Io ho fatto tanti anni da calciatore anche nel professionismo, non faccio mai le cose tanto per farle”.

Mister, l’ultima cosa che ti chiedo è extra Cus ed è una curiosità personale. Mi racconti quel gol che facesti contro il Cesena con la maglia del Palermo?

“Credo che quella rete rimarrà nella storia, ma non perché ho segnato io eh (ride, ndr). Era un Palermo che aveva fame, il Palermo dei Picciotti guidati da mister Arcoleo che giocava per onorare la città. Seconda giornata di B, eravamo reduci dal pareggio di Reggio Emilia all’esordio e dalla vittoria 3-0 col grande Parma a metà settimana in Coppa. Eravamo sotto di un gol, il mister mi fece entrare e nel finale arrivò questo pareggio che fece esplodere gli oltre 20.000 della Favorita. Sugli sviluppi di un corner, anche il portiere Berti era in proiezione offensiva e fece un paio di numeri esagerati palla al piede. Cambio di gioco, Vasari sulla fascia crossa e io gonfio la rete. In quei momenti non capisci granché, il boato, l’abbraccio dei compagni, tutto indelebile nella mente”.