Curiosità, Verona: Setti e Toni aggrediti ad Avellino, l’ex bomber se la prende con i vigili

Brutto episodio capitano a Maurizio Setti e Luca Toni, presidente e team manager del Verona, oggi in trasferta ad Avellino per seguire la squadra: l’auto su cui viaggiavano sarebbe stata accerchiata da una quindicina di tifosi avversari, ma i due sono riusciti a scappare: “E’ stato un episodio davvero brutto – racconta Luca Toni a SkySport24 nel dopo partita del Partenio -. Eravamo in macchina e ci stavamo recando allo stadio, in fila, insieme alla Polizia. Io ero seduto dietro, davanti sul sedile del passeggero era seduto il presidente Setti, alla guida c’era un mio amico. Il presidente Setti indossava una sciarpa della sua azienda, un po’ gialla e un po’ blu ma non era quella del Verona. All’improvviso è passato qualcuno accanto a noi e ha visto la sciarpa. Ci hanno aggrediti non perché ci hanno riconosciuti, ma perché, per via della sciarpa, pensavano che fossimo un gruppo di tifosi del Verona. Stavamo dunque andando allo stadio quando, arrivati nei pressi di una rotonda, ci siamo ritrovati accerchiati da 14-15 persone, che è impossibile considerarli tifosi dell’Avellino, nonostante qualcuno avesse la sciarpa verde, perché dopo all’interno dello stadio il pubblico avellinese si è comportato in maniera eccezionale. Gli assalitori hanno pensato che fossimo tifosi ospiti e ci hanno aggredito. A venti metri c’era un gruppo di vigili. Purtroppo devo dirlo – sottolinea Toni-. All’inizio, guardando loro, mi sono sentito protetto, ma invece di venire a darci una mano si sono girati e hanno fatto finta di nulla”. Nel momento più critico dell’aggressione, con il finestrino rotto, l’auto circondata e i vetri ormai ovunque dentro la macchina “siamo riusciti ad andare via. E’ stato bravissimo il mio amico alla guida che ha trovato il modo per guadagnare una via di fuga. È una cosa vergognosa, ho avuto molto paura, ripeto è stato bravo il mio amico con l’auto a guidare, se lui si fermava poteva diventare davvero difficile. È stato bravo a scappare da quella rotonda, altrimenti non so come sarebbe finita”.

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Redazione