Cosmi: “Calcio mi manca più di quando non allenavo. Ho sentito cose che evito di commentare, altrimenti divento cattivo…”

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Intervistato dal “Corriere dello Sport”, Serse Cosmi, tecnico d

Intervistato dal “Corriere dello Sport”, Serse Cosmi, tecnico del Perugia ex Trapani e Palermo, dice la sua sull’emergenza CoronaVirus e sul momento che sta attraversando il calcio italiano:

“Questo periodo mi è servito per dare un senso alla casa che ho preso, è molto ampia, grandi spazi. Se penso a chi vive in 60 mq? Certo, perché quando mi sono sposato eravamo in quattro in 55 mq, io, mia moglie e due bambini. Comunque, in generale credo che questa clausura all’inizio sia stata presa non proprio come un gioco, però qualcosa di diverso che si pensava di poter gestire con semplicità, mentre adesso sta diventando dura. In questo momento il calcio mi manca molto di più di quando non allenavo”.

IL PENSIERO DI COSMI “Non bisogna arrendersi, ma neanche essere troppo ottimisti. Il mio pensiero è che quando sarà il tempo giuso si potrà fi nire il campionato, però nella normalità, cioè non porte chiuse, ma con gente allo stadio e tutti dentro: allora sì che sarà una liberazione, Se dobbiamo aspettare aspettiamo, non c’è problema anche se giochiamo a luglio e centrifughiamo un po’ il prossimo campionato”.

LA GRINTA DEL TECNICO “In questi giorni ho sentito dichiarazioni di vari presidenti, dirigenti e anche qualche giocatore che non voglio commentare perché sarei cattivo ed è un qualcosa che non voglio buttare fuori. Bisogna ricominciare ma nella maniera giusta, non solo per dare una classifica. Qui, forse ce lo dimentichiamo, ci sono città devastate, 12mila morti. Figurarsi se non voglio ricominciare io che ho fatto tanto per tornare al Perugia, tuttavia se si ricomincia me lo deve dire chi ci deve garantire, perché le squadre vanno negli aeroporti, stanno dentro un pullman, insomma, servono certezze. Emergenza finita? Me lo deve dire chi sa, non altri. Ho sentito cose singolari dai presidenti, guarda caso quelli che si trovano in alto vogliono per forza ricominciare, quelli in fascia bassa vogliono chiuderla qui e a quelli in fascia media possono andare bene entrambe le cose. Allora dico che mi è piaciuta la divagazione-provocazione di Giulini del Cagliari: facciamo decidere ai tifosi”.