Corruzione e partite truccate in Serie A: l’infiltrato ammette ogni cosa | È tutto deciso a tavolino

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Arbitro (LaPresse) Goalsicilia

Il campionato di Serie A sempre al centro di polemiche e illazioni. Quello che è successo in passato lascia ancora strascichi. 

Calciopoli è il nome dato allo scandalo che nel 2006 ha sconvolto il mondo del calcio italiano. L’inchiesta, condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli, ha portato alla luce un sistema di condizionamento delle partite di calcio attraverso la designazione arbitrale.

Al centro dell’inchiesta c’erano Luciano Moggi, all’epoca direttore generale della Juventus, e altri dirigenti di società calcistiche. Attraverso una fitta rete di contatti con i designatori arbitrali, Moggi e i suoi collaboratori avrebbero influenzato la scelta degli arbitri per le partite di campionato, favorendo la Juventus e altre squadre amiche.

Le intercettazioni telefoniche, pubblicate dai media, hanno rivelato un quadro di illeciti e pressioni indebite. In seguito allo scandalo, la giustizia sportiva ha emesso pesanti sanzioni: la Juventus è stata retrocessa in Serie B e privata di due scudetti (2004-2005 e 2005-2006), mentre altre società come Milan, Fiorentina e Lazio hanno subito penalizzazioni in classifica. Moggi e altri dirigenti coinvolti sono stati radiati dal mondo del calcio.

Calciopoli ha segnato profondamente il calcio italiano, portando a una crisi di credibilità e a un rinnovamento del sistema di designazione arbitrale. Tuttavia di tanto in tanto riaffiorano vecchie polemiche e strascichi di quella vicenda nera per la nostra Serie A.

Il coinvolgimento degli arbitri

Il coinvolgimento degli arbitri in Calciopoli è stato uno degli aspetti più controversi dello scandalo. Secondo l’accusa, alcuni arbitri avrebbero accettato di farsi influenzare da dirigenti di club, in particolare Luciano Moggi, per favorire determinate squadre. Alcuni arbitri, come Massimo De Santis e Paolo Dondarini, sono stati radiati dal mondo del calcio per il loro coinvolgimento nello scandalo.

Oltre a Calciopoli, nel corso degli anni si sono verificati altri episodi di  condizionamento degli arbitri nel campionato di Serie A. Nel 2011, l’arbitro Stefano Farina è stato sospeso per aver ricevuto regali da un dirigente di club. Recente, la classe arbitrale è finita sotto la lente d’ingrandimento per la mancata uniformità di giudizio in alcuni episodi chiave che portano spesso i tifosi a fare illazioni soprattutto sui social.

Simone Sozza (LaPresse) Goalsicilia

Parla l’arbitro Sozza

L’arbitro Simone Sozza, intervenuto al Premio Maurizio Maestrelli, ha evidenziato la complessità dell’uniformità di giudizio nel calcio. Sozza ha sottolineato che gli arbitri sono un gruppo di persone che cercano di prendere le decisioni giuste, ma ha ammesso che l’uniformità è un concetto difficile da applicare.

Parlando di situazioni di gioco specifiche, come il fallo di mano, Sozza ha riconosciuto che alcune interpretazioni sono storicamente difficili.  Sozza ha anche parlato della pressione che gli arbitri affrontano, affermando che è normale e giusta, dato che dirigono partite importanti. I tifosi sui social si sono scatenati, sostenendo che in Serie A ci sia ancora corruzione.