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Il Taranto non gioca più. La sua esperienza in questo campionato si è ufficialmente conclusa dopo la decisione del Tribunale Federale Nazionale, che ha escluso il club pugliese dal girone C della Lega Pro. Come riportato da Beniamino Pescatore, scrive il Corriere dello Sport, il Taranto, ultimo in classifica con un pesante -6 (dovuto a 19 punti di penalizzazione rispetto ai 13 ottenuti sul campo), è stato deferito lo scorso 3 marzo per gravi violazioni amministrative. La società ripartirà con una penalizzazione di 3 punti nella prima stagione utile.

Tre penalizzate e la possibile esclusione della Turris
Il caos in Serie C, tuttavia, non si ferma qui. “Mancati pagamenti di contributi e ritenute rispetto alla scadenza federale” sono le motivazioni per cui anche Lucchese (6 punti di penalizzazione nel girone B), Triestina (4 punti nel girone A) e Messina (4 punti nel girone C) sono state sanzionate. Secondo quanto scrive il Corriere dello Sport, la stessa sorte del Taranto potrebbe toccare alla Turris, la cui posizione verrà discussa mercoledì 12 marzo. Intanto, la Lega Pro ha rinviato la gara di mercoledì tra Catania e Turris e convocato una riunione straordinaria per lunedì. “Il Consiglio Direttivo – ha dichiarato Matteo Marani, presidente della Lega Pro – ha già fornito la sua totale disponibilità al presidente federale Gravina per migliorare il sistema di controlli all’ingresso dei campionati”.

La fine di un incubo per Taranto
L’esclusione del Taranto era un epilogo atteso. “I tifosi rossoblù raccolgono le macerie di sette mesi di distruzione e attendevano questa conclusione come una liberazione”, scrive il Corriere dello Sport, facendo riferimento agli ultimi mesi segnati da stipendi non pagati, penalizzazioni, fuga di tesserati e giovani calciatori mandati in campo solo per evitare il forfait.

Una sconfitta totale per la città
Il fallimento del Taranto non è solo una sconfitta per il calcio, ma anche per le istituzioni cittadine, che non hanno saputo arginare il declino della società. Come evidenzia il Corriere dello Sport, la situazione è resa ancora più paradossale dal fatto che, mentre il club scompare dalla scena professionistica, la città si prepara ad ospitare i Giochi del Mediterraneo 2026 con la ristrutturazione dello stadio “Iacovone”, un impianto da 20mila posti.

Ripartenza dall’Eccellenza
Il futuro del calcio tarantino è ancora incerto. Con l’ex Lodo Petrucci, una nuova società potrà essere iscritta in un campionato dilettantistico due categorie inferiori all’ultima disputata, quindi dall’Eccellenza. Tuttavia, per procedere servirà un passo formale da parte del Comune: sarà compito del futuro sindaco o del commissario prefettizio inoltrare la richiesta alla FIGC e aprire un bando per l’assegnazione del titolo sportivo.