Coppa a GS.it: ­“­Bellissima esperienza a Coverciano, pronto a tornare in panchina. Biancavilla e San Pio…“

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Ai microfoni di Goalsicilia.it, parla il tecnico catanese Marco

Ai microfoni di Goalsicilia.it, parla il tecnico catanese Marco Coppa

Mister, sei reduce dall’esperienza di Coverciano, dove prima del Covid, hai studiato da ds…

“È stata una bellissima esperienza, ho conosciuto tanta gente che mastica calcio vero, gente che lavora nel Parma, nella Fiorentina…Ho conosciuto Sorrentino, Calaiò, Munari e Burdisso, ex Inter e nazionale argentino ma di una umiltà spaventosa, nella vita più fai e più sei umile. Confrontarmi con queste persone, preparate e intelligenti, è stato importante ed è occasione di crescita. Adesso a settembre ci aspetta l’ultimo atto ma siamo già comunque autorizzati ad operare”.

Però il tuo primo amore è e resta la panchina…

“Ho avuto la possibilità di affrontare questo percoso e l’ho colto al volo. Sono tornato sui libri e lo farò ancora, oggi apro il cassetto e ho due abilitazioni, ds e allenatore: poi se il ds lo farò tra un anno, tra due o mai, non importa ma ho acquisito una conoscenza a 360° del calcio. Sono stato tra i primi come punteggio e ho approfittato di questa opportunità ma ciò non significa che non resto un allenatore”.

A proposito, radiomercato ti ha accostato alle panchine di Biancavilla e San Pio…

“Ci tengo a precisare che non ho avuto mai alcun contatto con la San Pio. Invece per quanto riguarda il Biancavilla c’è una proposta concreta della società che, appena risolverà determinate situazioni, mi vuole come allenatore”.

Per chiudere ti chiedo un pensiero su questo momento non proprio splendente del calcio siciliano…

“In generale e non solo nel calcio, viviamo un momento poco bello e proprio per questo serve gente propositiva e non negativa che appesantisce questo mondo: c’è tanta gente che distrugge, non faccio altro che leggere lamentele e critiche…Basta! Nel calcio non mancano solo le competenze ma soprattutto lo spessore umano che è un’altra cosa. Poi voglio fare un’ulteriore distinzione tra la Serie A e il nostro calcio: in Serie C, al di là delle isole felici, ci sono molte società dove i giocatori non vivono di calcio, figuriamoci in Serie D ed Eccellenza. Se vogliamo migliorare il calcio che è il nostro mondo, non possiamo distogliere la realtà: se voglio fare calcio il pomeriggio, la mattina devo andare a lavorare”.