Cocuzza a GS.it: “Amareggiato di lasciare la Sancataldese. Tante offerte ma non voglio scegliere di fretta. Mascara…“
“Sono stato acquistato dalla società, per dare una mano alla squadra. Oggi mi ritrovo a casa
“Sono stato acquistato dalla società, per dare una mano alla squadra. Oggi mi ritrovo a casa, senza aver avuto la possibilità di dimostrarlo”. Le strade di Totò Cocuzza e della Sancataldese si sono oggi ufficialmente divise. Goalsicilia.it ha intercettato il bomber ex Akragas e Messina per capire il motivo di questa partenza.
Ti percepiamo abbastanza amareggiato per questa separazione…
“Abbastanza, mi dà fastidio quando le persone si comportano così…capisco sia difficile trovare uomini veri in questo mondo del calcio però…”.
Il riferimento sembra chiaramente rivolto a mister Mascara…
“Assolutamente, ha creato lui tutto questo. Mi sono ritrovato in una società e in una squadra in cui tutti eravamo in sintonia fin dal primo giorno. La società era dispiaciuta di questa situazione ma purtroppo ha dovuto fare questa scelta, non potevano tenermi per farmi giocare quattro minuti, per loro e anche per me. In società sono talmente seri che devono avallare le scelte del mister”.
Ma qual è stato il problema tra te e il mister?
“Il punto è proprio quello, non abbiamo avuto mai nessun problema. Dopo la prima gara con la Turris, ho avuto un piccolo problema fisico che mi ha tenuto fermo una decina di giorni, poi mi ero ripreso, stavo benissimo ma ho sempre giocato 4 o 6 minuti. Da lì sono andato a parlargli chiedendogli spiegazioni ma lui mi ha rassicurato dicendomi che ero fondamentale per lui. La domenica dopo di nuovo panchina e panchina…Allora mi prendi in giro? Quindi non puoi ‘fare pane’ con me, nonostante ci conosciamo da dieci anni, visto che quando avevo 17 anni mi allenavo con lui a Catania”.
Qual è il tuo rammarico principale?
“Sono sicuro e certo che, dopo che ho penato un anno e mezzo per infortuni, adesso stavo bene e so che mi potevo divertire. Avevo trovato un gruppo sano e importante, tutti fino alla fine hanno pianto per la mia partenza. E’ un ambiente famigliare, dove si sta bene. Potevo divertirmi”.
So che il Rotonda ti ha fatto una bella proposta…
“Non voglio scegliere troppo velocemente. Sono svincolato e voglio essere sicuro di quello che faccio. Valuterò tante cose, mi stanno chiamando anche dal Nord, per fortuna le chiamate non mancano”.
Ti dispiacerebbe lasciare la Sicilia?
“Normale, in Sicilia però c’è ben poco, Acireale e Gela sono grandi piazze ma tra problemi e poche risorse…”.
Se ti chiamassero dall’Eccellenza?
“Per scendere di categoria c’è sempre tempo (ride ndr). La mia ambizione è quella di salire e non di scendere: col livello che c’è nel calcio, me lo potrei permettere ma serve fortuna. L’unico caso in cui sceglierei l’eccellenza sarebbe con un progetto serio che mi fa stare bene economicamente e mi fa restare vicino alla famiglia”.
La Sancataldese si salva?
“Ai ragazzi della Sancataldese faccio un grande in bocca al lupo perché valgono tantissimo, in particolare due persone che valgono molto e che hanno fatto molto per me come il capitano Di Marco e Ficarrotta che è un amico fraterno per me: apprezzo tantissimo il fatto che si siano esposti. La squadra si salva perché c’è un gruppo di uomini veri”.
Per chiudere, come ti spieghi i problemi di una piazza a te cara come Messina?
“Per me quando si parla di Messina, mi viene toccato il cuore. Quando però si costruiscono le squadre ad agosto non è facile, era già successo l’anno scorso ma abbiamo avuto la fortuna di fare quadrato con mister Modica e fare un grande girone di ritorno. Ci sono momenti della stagione, quando sei sotto, che devi tirare fuori qualcosa di impensabile. Messina è una piazza talmente pesante quanto bella, rimarrà sempre la piazza più importante della mia carriera e gli faccio un grande in bocca al lupo. Il sole prima o poi risorge sempre”.