Club di nuovo in vendita: nel 2025 altra cessione | Conti terribili per la squadra in serie A
Dopo alcune stagioni il club di Serie A è pronto a cambiare proprietà e probabilmente lo farà il prossimo anno.
Negli ultimi 25 anni, molte squadre di Serie A hanno vissuto cambiamenti significativi nelle loro proprietà, riflettendo il crescente interesse da parte di investitori stranieri nel calcio italiano. Un esempio emblematico è quello del Milan, che nel 2017 ha visto l’ingresso del fondo cinese Sino-Europe Sports, seguito da difficoltà finanziarie che hanno portato alla vendita del club, nel 2018, al fondo statunitense Elliott Management. Elliott ha stabilizzato la situazione economica e ha avviato un progetto a lungo termine, culminato con la vittoria del campionato nel 2022.
Un altro club che ha cambiato proprietà negli ultimi anni è la Roma. Nel 2011, il gruppo statunitense guidato da Thomas DiBenedetto ha acquisito il club, portando una nuova visione e alcuni investimenti. Nel 2020, la proprietà è passata al gruppo Friedkin, anch’esso americano, che ha continuato a lavorare sul rilancio del club. Sotto la loro guida, la Roma ha raggiunto nuove finali europee e ha migliorato la gestione finanziaria, pur rimanendo in una fase di transizione tra il ritorno al successo e il consolidamento della squadra.
Un altro caso interessante riguarda l’Inter, che nel 2016 è passata nelle mani del gruppo cinese Suning, acquisendo una nuova spinta economica e investimenti per rafforzare la squadra. Il cambio di proprietà ha coinciso con l’inizio di un periodo positivo per i nerazzurri, che hanno vinto il campionato di Serie A nel 2021, interrotto il dominio della Juventus e lanciato un nuovo ciclo di successi sotto la guida di Antonio Conte.
Infine, il Napoli è stato acquistato nel 2004 dall’imprenditore Aurelio De Laurentiis, che ha trasformato il club partenopeo, investendo nella squadra e nelle strutture. Sotto la sua presidenza, il Napoli ha raggiunto traguardi importanti, sia in Italia che in Europa, con una gestione sempre più solida e ambiziosa, che lo ha portato a lottare per il vertice del calcio italiano. Il cambiamento di proprietà ha quindi avuto un impatto notevole, ridefinendo le sorti di questi storici club.
Nella prossima stagione un nuovo Torino?
Prima di Urbano Cairo, il Torino era gestito dalla famiglia Cimminelli, che nel 2005 cedette il club a Cairo. La gestione Cimminelli fu caratterizzata da difficoltà economiche e risultati sportivi altalenanti, che portarono alla retrocessione in Serie B nel 2005.
Urbano Cairo, imprenditore milanese, acquistò il club con l’intento di risanarlo finanziariamente. La sua gestione ha visto il Torino stabilizzarsi in Serie A, con un progressivo miglioramento delle finanze e una ricerca di un’identità sportiva, anche se il club ha faticato a tornare a livelli di eccellenza, alternando stagioni discrete e deludenti.
“Io presidente anche tra un anno? Non scommetterei”
Urbano Cairo, presidente del Torino dai primi anni 2000, è pronto a lasciare spazio a nuovi proprietari. A spiegarlo è lui stesso, così come riporta “La Stampa” ha detto: “Se nel calcio ci fosse la garanzia che investire 100 milioni portasse sicuramente a vincere, lo avrei fatto, ma non è così. Ne ho già spesi 72 di tasca mia, Il Torino di Pianelli nel 1976 ha vinto lo Scudetto spendendo circa 12 milioni di euro attuali”.
Cairo parla anche di futuro: “Hanno lasciato super presidenti come Berlusconi e Moratti. Se mi chiedessero di scommettere un euro sulla mia presidenza anche tra un anno, non lo scommetterei”. Molti tifosi sperano in un cambio di gestione.