Cephaledium, Clemente a GS.it: “Presidente ha ragione a sbottare. Io al Palermo? Solo voci ma…”

Con la sua Cephaledium è fresco di promozione in Eccellenza e nelle ultime ore è stato accostato al nuovo Palermo. Abbiamo fatto il punto della situazione con Giampiero Clemente, fantasista dai piedi delicatissimi classe 1978. Queste le sue parole a Goalsicilia.it.

Quindi c’è un interesse del Palermo…

“Ovviamente fa piacere leggere il mio nome accostato a quello dei rosanero. Bisognerebbe però capire se le notizie sono fondate. Il mio nome in ottica Palermo però andrebbe guardato per come è giusto che sia, cioè una buona alternativa per l’attacco titolare”.

Ti starebbe bene essere il quarto/quinto attaccante?

“Palermo è casa mia. Bisogna però essere oggettivi, se si punta su Clemente come Re Mida per vincere il campionato di D forse 10 anni fa aveva un senso. Oggi, in un contesto dove hai già un parco attaccanti di qualità, può essere un valore aggiunto se lo consideri un’alternativa ma soprattutto un uomo spogliatoio che faccia anche da chioccia ai più giovani”.

Insomma questa chiamata c’è stata?

“Sono solo voci, che sicuramente fanno molto piacere. Al momento non c’è nulla”.

Per te in ogni caso sarebbe un ritorno…

“Beh in rosanero ho fatto il mio primo anno da professionista. Stagione 1999/2000, era il Palermo di Morgia e la maglia era a strisce con lo sponsor Telepiù (ride, ndr)”.

Passiamo alla Cephaledium, il presidente ha annunciato le dimissioni…

“Il presidente ha ragione, non se ne può più. Fa rabbia che nel mondo del calcio senti sempre ‘Non ci sono soldi’, qua c’è una persona che vuole investire e gli si mettono i bastoni tra le ruote. Tra l’altro lui chiede al Comune non un sostegno economico ma la gestione del campo, penserebbe a tutto lui”.

C’è delusione…

“Ma sì, perché si creano tutti i presupposti per far finire il calcio in una cittadina che secondo me, con un progetto pluriennale, potrebbe puntare anche al professionismo. Non capisco perché chi ha queste idee e questi sogni venga stoppato”.

Si rischia di spegnere l’entusiasmo…

“Non si capisce perché questo entusiasmo non coinvolga l’Amministrazione.  La società vuole rifare il terreno, far riavvicinare il pubblico e lo stadio può essere una vetrina per Cefalù. Ho visto le foto del nuovo stadio di Ganci, hanno fatto un impianto spettacolare e il loro Comune merita i complimenti. Con tutto il rispetto pensare che là c’è quello stadio e qui non si riesca a fare, fa rabbia”.

C’è pericolo di smantellare tutto?

“Non lo so, ma mi auguro di no. Si è lavorato per costruire un’ottima squadra e ci si è riusciti secondo me, anche se ovviamente l’ultima parola spetta al calcio giocato”.

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Dario Li Vigni