Ai microfoni de “La Sicilia”, il tecnico del Catania, Michele Zeoli, ha spiegato:
“Le due punte? Bisogna mettere da parte ogni idea e principio personale in funzione della squadra, bisogna adattarsi a giocatori con determinate caratteristiche. Con i due attaccanti in quella zona di campo possiamo lavorare su situazioni di gioco, scambi che per ora non si vedono perché serve altro lavoro. Si crea ansia negli avversari, dato che non dai un solo riferimento a chi sta di fronte. Anche una difesa organizzata come quella del Benevento ha sofferto. Cianci mi incuriosiva anche quando ero collaboratore tecnico e la coppia con Di Carmine non era mai stata provata per problemi legati alla loro condizione fisica. Anche Costantino, Chiricò e altri possono giocare in quel ruolo, considerando le caratteristiche degli avversari”.
“Quaini per me è un difensore, ma l’ho dovuto impiegare in mezzo al campo considerando un momento di emergenza. Può interpretare le due soluzioni”.
“Cicerelli mezzala? Se negli ultimi 30 metri porti giocatori a ridosso della porta avversaria, diventi pericoloso a prescindere dal modulo. Con lo staff abbiamo studiato la soluzione Cicerelli, che lui ha già fatto in squadre come Reggina e Salernitana. Se ai play off gioca 70 minuti così come fatto col Benevento e poi lascia il posto a un compagno con caratteristiche simili, possiamo gestire al meglio ogni situazione”.