Catania, Lo Monaco: “Lucarelli non resta. Alcuni tifosi sono il male di questo club. Se superiamo luglio e agosto…”

26

Giornata di conferenza stampa in casa Catania, con l’ad rossazzurro, P

Giornata di conferenza stampa in casa Catania, con l’ad rossazzurro, Pietro Lo Monaco, che ha fatto il punto della situazione a fine stagione e in vista del prossimo campionato di serie C. Tanti gli argomenti affrontati, questi i principali temi:

VALUTAZIONI “Giusto fare un esame di ciò che è stato. Voglio fare i ringraziamenti dovuti e chiarire un po’ le idee perché non siano creati ulteriori problemi rispetto a quelli che abbiamo. Anche per porre un freno a tutto ciò che è uscito all’uscita dai play off”.

ATTACCO ALLA STAMPA “Impossibile che quest’annata venga interpretata e ricordata per quello che è stata. È un’utopia e un mio sogno. E i giornalisti inseguono il momento, parlano di fallimento, fanno discorsi catastrofici. I giornalisti si sostituiscono all’allenatore e alla società, decidono chi deve restare e chi deve andare, fanno i conti al club dicendo che non ci possiamo più iscrivere. Tutto questo lancia messaggi non belli”.

DOPPIO CAMPIONATO “Io ho sempre parlato di un doppio campionato, quello dei conti e quello del campo. E quest’ultimo, rispetto ai conti, era secondario. Abbiamo lavorato in mezzo a tante difficoltà per permettere al Catania di non fallire, adesso mi incazzo nel vedere con quanta superficialità si scrive. La situazione economica oggi è diversa. Quest’anno abbiamo fatto tutto il possibile per andare in B, a detta di tutti avevamo la migliore squadra dei tre gironi di serie C. Abbiamo avuto il miglior attacco e vinto dieci volte in trasferta. E poi abbiamo avuto il pubblico migliore, superiore anche a tre o quattro squadre di serie A”.

RISPETTO “Chi giudica la stagione fallimentare dovrebbe venire qui e gestire il Catania, se ne è capace. Ci vuole rispetto, questo manca perché si scrive da giudici, non da giornalisti. Il Catania è tornato, è forte, ha sfiorato la B e l’anno prossimo vogliamo vincere il campionato. Rispetteremo tutti gli obblighi, i nostri giocatori sono richiesti e gli allenatori fanno a gara per venire da noi”.

NESSUN FALLIMENTO “Nonostante tanti torti, abbiamo fatto 70 punti. Siamo usciti solo ai rigori e questo non dà diritto a nessuno di dire che abbiamo fallito. Niente ci è dovuto solo perché ci chiamiamo Catania. Paghiamo ancora le vicende degli ultimi anni. Nessuno ai play off ha avuto il divieto di trasferta per i tifosi, ma non posso dare torto a chi ha emesso questo provvedimento dopo quanto successo in Calabria. E a chi ha cantato certi cori contro il Siena, dico che il vero male sono loro. Il tifo di Catania è quello che abbiamo visto in Curva Nord, un tifo da serie A”.

RIEMERGEREMO “Finanziariamente, se superiamo luglio e agosto siamo riemersi. Una società pulita può e deve avere ambizioni diverse. Giocatori in partenza? Faremo una squadra all’altezza di quella di quest’anno, anzi più forte. Se non abbiamo vinto il campionato, la colpa è stata dei calciatori: non perché non si sono comportati bene, ma perché sono venuti meno in certi momenti decisivi”.

LUCARELLI “Non abbiamo ancora ufficializzato la nostra decisione perché prima volevamo confrontarci con il tecnico. Ha fatto bene, ma ha mancato l’obiettivo e quindi può nascere da parte del Catania l’esigenza di cambiare ida tecnica. Dopo aver parlato con Lucareli faremo la nostra scelta, vogliamo procedere con la risoluzione consensuale. Per il prossimo anno ci sarà un nuovo allenatore. Il nome? Lo comunicheremo la prossima settimana”.

FRASI DECONTESTUALIZZATE “Qualcuno ha attribuito a Lucarelli un’affermazione, ovvero che io gli abbia imposto Caccavallo. Quelle frasi però erano decontestualizzate, Lucarelli ha fatto quella scelta in cui aveva visto il giocatore allenarsi bene e la situazione gli sembrava positiva. Il significato delle sue parole era un altro, io vigilo ma non impongo nulla all’allenatore”.

CONFERME “Confermeremo Lodi e Biagianti, mentre potremo perdere altri giocatori che abbiamo sotto contratto. Allenatore? Si sono proposti anche allenatori argentini di serie A, ma chi non conosce la categoria non può venire qui a Catania a fare la serie C”.

COSA NON HA FUNZIONATO “Se io ho una miniera d’oro a centrocampo con uno che produce gioco a non finire e a un certo punto prendo la miniera e la porto alla periferia est anziché al centro, per coprire i problemi. Bisogna lasciare la miniera dov’è e poi proteggerla. Avevamo una rosa incredibile, potevamo cambiare cinque titolari con altri cinque titolari. Potevamo e dovevamo lavorare su questo, invece abbiamo perso partite che dovevamo stravincere”.

ALTRE CONFERME “Curiale resta sicuramente. Ci abbiamo lavorato tanto, sicuramente poteva fare meglio ma ha dato un apporto importante. Pisseri sicuramente sarà dei nostri. Pozzebon e Caccetta vogliono giocarsi le proprie chance qui, faremo la nostra lista con i 14 fuori quota e chi non ci rientra sarà messo fuori lista. Abbiamo idee abbastanza chiare”.

SECONDE SQUADRE “Se in serie C le grandi società vorranno iscrivere le loro seconde squadre, è giusto che questi club paghino Però dubito che vogliano farlo. Entro il 26 dobbiamo rispettare alcune scadenze per l’iscrizione e ultimare tutto il 30. Poi verrà il resto”.

NOVITA’ SOCIETARIE “Può anche darsi che il Catania cambi struttura del CdA, avendo un nuovo presidente e vicepresidente. Sono cambi normali all’interno di un’azienda, e nulla esclude che nei prossimi mesi Pulvirenti, che ormai non ha più il Daspo, torni a essere il presidente del Catania”.

CALCIOMERCATO “Di Grazia resterà. O rinnova o guarderà le partite dalla tribuna. Porcino ha offerte dalla B e non possiamo trattenerlo. Mi è dispiaciuto perdere Mazzarani che è andato alla Salernitana”.

PREZZI DEI BIGLIETTI “Nessun cambio sulla politica dei prezzi dello stadio, almeno fino a quando faremo il salto di categoria”.