Vincenzo Grella, vicepresidente del Catania, ha parlato in sala stampa. Queste le principali tematiche trattate:
DIALOGO: “C’è tanto da raccontare oggi. Il dialogo con la città e con i nostri tifosi per me è molto importante. È molto importante conoscere l’idea di chi deve comunicare perché il peso delle nostre parole è fondamentale per portare avanti i nostri progetti. In questo momento sono state fatte riflessioni e valutazioni. Anche io ho fatto tante riflessioni in queste due settimane sul nostro progetto. Dico ai nostri tifosi che noi ci siamo, non c’è un dipendente che non tiene al suo lavoro. È normale che quando fai parte di una squadra di calcio il risultato possa essere negativo. Io ho sempre cercato di vivere le gare per migliorare e non sempre questo è facile. Anche io mi emoziono in base ai risultati. Con Pelligra parlo tanto, ultimamente ancora di più per dare a lui garanzie e sicurezze sul nostro progetto su cui noi crediamo molto. Oggi è un momento difficile. C’è una crisi di crescita, 15 mesi fa non pensavo mai di pensare di parlare di pallone”.
PROGRESSI: “Abbiamo fatto buoni passi in avanti e lavorare in una città così esigente ti porta tanta responsabilità. La delusione del risultato va capita. I tifosi vivono la partita con grande calore e questo porta loro a pensare che il risultato sia l’ultima spiaggia. Domenica ho sentito il loro dispiacere allo stadio. Il mio carattere porta al fare e non al parlare, però il dialogo serve. Noi vogliamo arrivare in fondo”.
OBIETTIVO: “Arrivare tra i primi tre. Il presidente ha messo a disposizione un budget importante, mi sono confrontato con tanti dirigenti del calcio italiano. Con questo budget io penso che possiamo arrivare tra i primi tre in classifica. Sostenibilità? Vuol dire investire oggi per creare delle basi. Giusto o sbagliato solo il tempo ci darà ragione. Stiamo cercando di creare un movimento sostenibile. Non è facile da spiegare a tutti viste le esperienze passate. Io non voglio spendere di più per accontentare qualcuno che non conosce alcune dinamiche”.
TUTTI UNITI: “Con la stampa non ci saranno mai liti. Al Massimino si è creata una tensione che io non mi immaginavo, che compromette l’andare di una gara. Possiamo solo vincere tutti insieme. Se vogliamo riportare Catania dove merita, lo possiamo fare solo tutti insieme. Gli attacchi personali non li comprendo. Nel primo giorno c’era un dialogo corretto e professionale. Nelle ultime 3-4 settimane questo è mancato e lo dico con dispiacere. Io leggo dei commenti imbarazzanti. Sanzioni disciplinari nel club? Sono basate sui nostri valori. Io non accetto chi non si comporta in questo modo. Questo è un primo avviso. Poi va via. Io ho 5 concetti fondamentali. Il primo è il rispetto, con me dura poco chi pensa di essere superiore al club. Io non accetto questo”.
ERRORI: “Ci sono stati. Dalla preparazione alla lettura sull’insieme di squadra. Di questo mi prendo le responsabilità. Erano decisioni condivise, ma era la mia L’ultima parola. Questi errori fanno crescere”.
IL CENTRO SPORTIVO: “Centro sportivo? Io non penso che un club dopo 15 mesi possa fare questo passo senza fare delle riflessioni. Oggi siamo vicini ad avere una concessione allo stadio Massimino. Avere la prima squadra e tutto lo staff qui sotto lo stesso tetto per confrontarci per aiutare chi lavora con noi è un vantaggio. Voglio creare una magia in questo stadio, forse torna a casa con qualche dolore e graffio. Nesima è un posto che ha uno specifico interesse al presidente che immagina di lasciare dopo gli investimenti che vuole fare a lungo termine. Il centro sportivo non è semplice da realizzare, servono analisi per spendere dei soldi. Pelligra vuole riportare il club in alto, io lo conosco bene. Lui è positivo. Ma io guardo la realtà e cerco di farlo riflettere: il club ha voglia di crescere. Le difficoltà le supereremo con l’aiuto della città. Senza di loro faremmo fatica. Sarà lunga questa crescita di arrivare in alto”.
TABBIANI: “Ho iniziato a vivere l’allenamento da un paio di settimane. Con gli impegni che ho non posso esserci tutti i giorni. Vista la situazione, nelle ultime settimane sono stato più presente. Tante cose mi hanno fatto riflettere. Ho portato suggerimenti costruttivi. Voglio costruire, abbiamo bisogno di tempo. Ma questo tempo non è per sempre. O uno lo capisce o non va avanti col progetto. Ho valutato e ho suggerito un cambio e adesso lo attendo. Voglio un cambio di approccio e di atteggiamento. Tantissimi atteggiamenti a me non piacciono. La scorsa settimana ho parlato con qualche ragazzo e ho fatto capire loro il mio pensiero. È stato un bellissimo confronto con tutti. Ho parlato senza filtri dell’intenzione del club. Non posso accettare certi atteggiamenti. Loro possono cambiare”.
LA SCELTA DEL TECNICO: “Prima di scegliere Tabbiani abbiamo discusso tanto in società che squadra volevamo costruire. Giocanre in quel modo è bello da vedere per i nostri tifosi. Penso ad una città così importante deve avere una sua impronta. Io penso di aver parlato con 12 allenatori, tanti. Mi andava di confrontarmi. Con Tabbiani mi sono trovato subito. Abbiamo fatto qualche call insieme al gruppo dei consiglieri del presidente e abbiamo condiviso insieme alla direzione sportiva. Sapevo di trovare delle difficoltà e sono stato sorpreso nelle prime partite. È subentrata questa pressione legata al risultato. Faccio fatica a rispondere e senza dubbio farei la stessa scelta guardando indietro. Su certi principi penso che lui sia l’uomo giusto per noi”.
DIALOGO CON L’ALLENATORE: “Tabbiani l’ho incontrato giovedì sera. Il dialogo con lui è più intenso. Voglio che sia lui a sistemare i problemi di campo. Noi ci siamo, ma deve essere lui a trascinare la squadra e trovare delle soluzioni. Deve trasmettere carattere. È un compito suo. C’è stata una mancanza, io peso moltissimo le parole. Non voglio rispondere a qualcuno per stizza”.
PELLIGRA: “Non si può dire a Rosario Pelligra di uscire i soldi. Quell’uomo ha messo solo liquidità. Fa il giro di campo solo per ringraziare il pubblico. Non si devono permettere di dire queste al presidente. È una vergogna”.
MERCATO E INFORTUNI: “In serie C è normale acquistare degli svincolati. Il Catania ha acquistato dei calciatori. Abbiamo speso di più sui giovani. Infortuni? Li stiamo valutando insieme allo staff medico e insieme a Giovanni Petralia. Sono rimasto sorpreso anche io. È una cosa che non mi preoccupa perché abbiamo attuato dei cambiamenti.”.
RECUPERO COL BRINDISI: “È un’occasione per garantire il cambio di rotta. Spero di vincere non solo domani, ma sempre. Non accetto degli atteggiamenti sbagliati in campo. Voglio vedere una squadra con l’atteggiamento vincente a Brindisi.”.
ULTIMATUM: “A Tabbiani voglio dare l’opportunità, però questo non ha una scadenza infinita. Io lo so che in questo momento per Luca è difficile. Venerdì gli ho detto che Catania è una piazza molto esigente. È una difficoltà che capisco. Quando hai il prestigio di allenare il Catania devi convivere con le pressioni. Ma gli attacchi personali, anche qui, non lì comprendo. Questa piazza così non può crescere. È un limite enorme. Non lo capisco!”.