Daniele Faggiano ds del Catania, ai canali ufficiali del club ha parlato dopo pochi giorni di ritiro.
“Siamo ancora all’inizio, c’è un continuo viavai di nuovi arrivi ma, per quanto riguarda le cessioni, siamo ancora in alto mare. Siamo in tanti e va fatto un plauso al mister e allo staff tecnico-sanitario per la gestione. Penso che il mio lavoro e quello del mister debbano essere valutati a fine anno, perché ora siamo tutti entusiasti e ci stiamo conoscendo per la prima volta. Dobbiamo però dosare questo entusiasmo con equilibrio. Come primo tifoso, ci tengo a fare bella figura e devo mantenere un atteggiamento equilibrato. Non avrei voluto portare tanti giocatori in ritiro; il gruppo è numeroso e, se dovessimo fare una partita amichevole tra di noi, 11 contro 11, rimarrebbero comunque fuori 12 calciatori.”
“Le dirette rivali per la promozione? Dobbiamo concentrarci su noi stessi, fare bene e costruire un gruppo unito e coeso. Quando parlo di squadra, intendo tutti, compresi quelli che lavorano dietro le quinte, chi non gioca e chi scende in campo. Mi aspetto che le prossime amichevoli ci diano delle risposte per essere pronti all’inizio del campionato. Il caldo è ovunque, non è facile lavorare in queste condizioni, ma dobbiamo abituarci. Va bene acclimatarci subito con questo caldo.”
“Un messaggio ai tifosi? Sono contento di vedere pian piano arrivare i tifosi ad Assisi. È un piacere vedere tanta gente fare tanti chilometri per venirci a supportare. Ne abbiamo bisogno, anche per far conoscere meglio ai giocatori la passione della tifoseria catanese e quello che li aspetta ai piedi dell’Etna”.
“Questa settimana dovremmo concludere un’operazione praticamente già definita. Vedremo come procedere, ma prendere giocatori è semplice, il problema è fare uscire quelli in esubero. A Catania si sta bene, i calciatori si sentono valorizzati in una piazza che trascende le categorie. Dobbiamo tutti capire che abbiamo una lista di 23 elementi e molti esuberi. Sto facendo tutto il possibile, ma non è facile perché tutti stanno bene a Catania.”
“Mi sono già ambientato perché ho trovato una società piena di passione e voglia di fare bene. Non parlo solo di chi lavora a stretto contatto con me, ma anche dell’ufficio stampa, dei magazzinieri, del team manager, delle segretarie e dell’addetto alla sicurezza. Ho trovato persone che non lavorano solo per lo stipendio, ma che trasmettono la passione per il Catania e sono desiderose di ascoltare e imparare. Mi fa piacere lavorare con loro, forse ne avevo bisogno, perché le mie ultime esperienze a livello umano non erano state entusiasmanti. Ho un impegno morale verso il vice presidente e il presidente; non ho promesso cose incredibili, ma di essere corretto e di sostenere la causa del Catania”.
“La parola chiave è fare bene e ottimizzare al massimo. Credo che lo stadio di Catania sia piccolo rispetto alla passione che la città nutre per la squadra. Chiedo ai tifosi di starci vicini sempre, perché non tutto andrà sempre per il verso giusto; ci saranno momenti difficili, causati da infortuni o squalifiche. Tuttavia, posso assicurare che la nostra squadra uscirà sempre con la maglia sudata. Chi non rispetta questo principio non può far parte della mia filosofia calcistica e del mio modo di vedere il calcio. L’impegno sarà costante e, se qualcuno dovesse mancare in questo, sarò il primo a intervenire e prendere provvedimenti”.