Castronovo a GS.it: ‘’Punto su Parmonval, tra conferme e nuovi acquisti. Akragas? Alessi e Giavarini…’’

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Uomo cardine della Parmonval, che si appresta a vivere la prossima stagione in E

Uomo cardine della Parmonval, che si appresta a vivere la prossima stagione in Eccellenza, Giovanni Castronovo in passato è stato dirigente dell’Akragas ed è rimasto un grande affetto. Abbiamo fatto il punto della situazione con il dg, queste le sue parole a Goalsicilia.it.

Giovanni, il rinnovo di mister Mutolo è stato un ottimo preludio alla stagione 2017/2018…

“Ormai la Parmonval si identifica in Mutolo, così come Mutolo si identifica con la Parmonval. Si è creata una sinergia che qualche anno fa ha portato a risultati insperati. In passato si era interrotta non per problemi ma per le velleità legittime del mister di ambire a piazze importanti. Adesso siamo di nuovo insieme da due anni, siamo felici ed è il primo tassello importante in vista della nuova stagione”.

Ci sono altre novità?

“A breve sapremo le date ed i tempi per la realizzazione del manto in erba sintetica al ‘Lo Monaco’. A giorni avremo un incontro al Coni con l’onorevole Edy Tamajo ed il presidente Aristide Tamajo. Il finanziamento è stato erogato, bisogna stabilire soltanto le modalità”.

Quali sarebbero i tempi?

“Non so se riusciremo ad iniziarlo e finirlo per l’avvio della stagione, casomai emigreremo sui campi vicini per qualche giornata, anche perché i tempi di realizzazione sono di circa 60 giorni. L’attesa si prolunga da tanti anni, se c’è la possibilità di creare questa situazione faremo a meno del ‘Lo Monaco’ per qualche gara ma ne varrà assolutamente la pena”.

Dove si potrebbe giocare eventualmente?

“A Carini, a Tommaso Natale o al Cus. A seconda delle partite insomma. Cioè, per esempio, se arrivano tanti tifosi avversari al ‘Tedesco’ ovviamente non potremmo giocare per questioni di spazio. Una partita di cartello la giocheremmo al Pasqualino”.

Quali saranno gli obiettivi?

“Sicuramente allestiremo una formazione più esperta e completa rispetto alla scorsa stagione, che possa ben figurare per toglierci soddisfazioni. L’obiettivo è migliorare la scorsa annata, magari arrivando nella parte sinistra della classifica”.

Sarà confermata l’ossatura della rosa dello scorso anno?

“Stiamo parlando con il mister per capire come muoverci, ma posso già dirti che lo zoccolo duro dell’anno scorso sarà riconfermato. Mi riferisco a Ciccio e Ivan Tarantino, Bonito, Rappa, Messina, La Mattina, Sposito, Caronia. Questi ragazzi, più diversi giovani, indosseranno ancora la nostra maglia. Per quanto fatto l’anno scorso, era quasi doveroso confermarli”.

Tra l’altro c’è un anno in più di amalgama…

“Esattamente. Si parte da una base importante, un anno in più di conoscenza tra ragazzi e con l’allenatore. Tutto ciò auspichiamo ci possa dare una spinta in più”.

Tra i confermati non hai citato Lentini…

“Il ragazzo ci ha fatto sapere che ambisce a categorie superiori e noi possiamo solo esserne felici se ciò accadrà. È un giocatore valido sia dal punto di vista calcistico che e soprattutto da quello umano. Qualora volesse tornare con noi, lo riaccoglieremmo a braccia apertissime”.    

Come vi muoverete sul mercato?

“Certamente prenderemo almeno quattro giocatori. Un centrale difensivo, un centrocampista, un’ala ed un attaccante. Vogliamo migliorare la squadra dal punto di vista tecnico, ma soprattutto mantenere la solidità dello spogliatoio che è unito e compatto”.

Se mi dovessi fare qualche nome di possibili nuovi innesti?

“È presto, per adesso abbiamo pensato soprattutto al rinnovo del mister. Ovviamente cercheremo di prendere qualche top player del campionato che però deve avere la voglia di sposare il nostro progetto. Da noi si fa professionismo anche se siamo dilettanti, qualche calciatore pensa di venire qua in vacanza e neanche lo teniamo in considerazione”.

La società è solida?

“Posso dirti, con vanto, che abbiamo pagato tutte le spettanze dello scorso anno. Se prendiamo un accordo economico, lo manteniamo. Dall’altro lato pretendiamo dai giocatori impegno e professionalità. Siamo una società organizzata, non manca nulla per far lavorare i ragazzi nel migliore dei modi”.

È prematuro, ma secondo te chi potrebbe partire in pole per la vittoria del campionato?

“Siamo a bocce fermissime, non si sanno neanche i gironi, è difficile sbilanciarsi. Da quello che so e che vedo il Licata ha preso un allenatore di un certo prestigio come Galfano, quindi si presenterà molto bene ai nastri di partenza. Il nuovo Marsala non può non essere protagonista, così come un’altra grande piazza come Mazara. Sul resto si sa molto poco, è prematuro”.

Andiamo ad Agrigento: che ne pensi della situazione Akragas?

Sinceramente so poco, ho solo fatto qualche chiacchierata col presidente Alessi e nulla più. La cosa certa è che dopo la salvezza la città doveva stringersi maggiormente alla società. Pensavo si potesse creare più entusiasmo, mi riferisco in particolar modo alla classe politica. Invece a quanto pare ancora oggi Giavarini e Alessi sono lasciati da soli”.

Per adesso c’è un po’ di fermento…

“Dopo il miracolo salvezza dell’anno scorso, è follia pensare che questi due presidenti siano lasciati ancora da soli. Non bisogna mai dimenticarsi che l’Akragas è un patrimonio di Agrigento ma anche della provincia e non si può perdere. Sono sicuro che l’iscrizione sarà fatta, mi auguro si allestisca una rosa di buon livello che faccia bene”.

Dal punto di vista tecnico, come la vedi?

“Mi auguro che Di Napoli sia confermato, perché tra la scetticismo generale ha dimostrato grandi cose. Ha portato la squadra al miracolo salvezza, ma soprattutto ha fatto crescere tutto l’ambiente dal punto di vista umano e organizzativo. Negli ultimi tempi, che io sappia, ha gestito tutto da solo da un punto di vista tecnico, soprattutto dopo l’addio di Tirri. Merita assolutamente la riconferma. Se così non potesse essere, consiglierei ai dirigenti akragantini Ciccio Di Gaetano. È un allenatore che ha fame e voglia di emergere. È stato l’ombra di Boscaglia per anni, io l’ho visto lavorare e mi ha impressionato. Conosce bene la piazza, perché la buon anima di suo papà è stato una delle bandiere dell’Akragas negli anni ’80. Insomma se mi chiedessero un consiglio, non avrei dubbi”.