Castelbuono, Vetere a GS.it: ‘’Squalificato per tre mesi dopo aver soccorso un mio giocatore. Arrabbiato e amareggiato…’’

È un Ivano Vetere furioso quello che ci contatta in seguito alla squalifica di oltre tre mesi ricevuta dal Giudice Sportivo. Queste le parole del direttore sportivo del Castelbuono a Goalsicilia.it.

“Mi ritrovo squalificato perché ho interrotto la gara col Mussomeli, cercando di soccorrere un mio giocatore che si è spaccato il naso e venerdì sarà operato. Speravo in un pizzico di buonsenso dell’arbitro (Salerno di Catania, ndr)”.

Mi spieghi nel dettaglio cosa è successo?

“In un normale scontro di gioco un nostro calciatore è crollato a terra, le squadre e l’arbitro non se ne sono accorti ed il gioco è proseguito. Vedendo che era ancora a terra ho ritenuto opportuno intervenire. L’arbitro mi ha espulso, senza avere un briciolo di umanità. Da quattro mesi va avanti questa storia, abbiamo capito che diamo fastidio ai piani alti ma siamo stufi. Giusto per citarti due episodi il gol di mano subito contro il Licata e le due giornate di squalifica a Calvaruso che era stato espulso per doppia ammonizione. L’arbitro, sempre quello di domenica, ha voluto fare il protagonista e nel referto ha scritto che oltre ai due gialli gli ha dato il rosso diretto, quindi due giornate di squalifica”.  

Il comunicato sulla tua squalifica recita “Per contegno offensivo e minaccioso nei confronti di un calciatore avversario; nonché per contegno offensivo e minaccioso nei confronti dell’arbitro, dopo l’allontanamento e reiterato anche a fine gara”. Spiegami…

“Non è vero che me la sono presa con un calciatore del Mussomeli, sono entrato in campo solo per soccorrere il mio giocatore. Il regolamento dice chiaramente che l’arbitro dopo un colpo alla testa deve fermare il gioco e non l’ha fatto. Non sono entrato in campo per protestare, ma solo perché ho visto che perdeva sangue e la partita stava continuando. Non dico che una squalifica, per regolamento, sarebbe stata sbagliata. Però, avendo visto che si era rotto il setto nasale ed è andato via in ambulanza, poteva avere un po’ di buonsenso e non mi doveva neanche espellere. Invece, oltre tre mesi di squalifica…”.

Ce l’hai con la classe arbitrale insomma…

“Assolutamente no, anzi ho grandissimo rispetto della classe arbitrale. Abbiamo avuto signori arbitri, ma anche qualcuno alle prime armi in Eccellenza che più che direttore di gara si è dimostrato quasi un ragazzino viziato. Ci sono spesso i Commissari a giudicarli: perché se io sbaglio vengo squalificato e loro anche sbagliando continuano ad arbitrare? Ti giuro, ho grande rispetto del lavoro di Cavarretta e della maggior parte dei direttori di gara, sono davvero bravi e qualcuno è pure sprecato per l’Eccellenza, purtroppo però ci sono quelli che rovinano la categoria”.

Ti percepisco oltre che arrabbiato molto amareggiato…

“Ma sì. Ti faccio un altro esempio. Dopo il rinvio della gara col Favara ci hanno mandato il controllo sull’omologazione del Failla, cose mai viste. Credo che il presidente Lo Presti debba capire che è il presidente di tutte le società, ma credo l’abbia ancora con il Castelbuono per il ricorso dello scorso anno”.

Con la società Mussomeli è tutto chiarito no?

“Esatto. Clima disteso, abbiamo chiarito. Quando queste cose si affrontano da uomini che si parlano in faccia, si risolve tutto”. 

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Dario Li Vigni