Il campionato di Eccellenza A sta per entrare nel vivo e abbiamo deciso di fare il punto della situazione con Antonello Capodicasa. Queste le parole dell’allenatore, ex tra le altre di Licata, Alcamo e Primavera Palermo giusto per citare qualche squadra, a Goalsicilia.it.
Mister, le prime due giornate hanno rispettato i pronostici della vigilia?
“Le quattro squadre in pole, mi riferisco a Licata, Canicattì, Sant’Agata e anche Mazara, hanno fatto bene tranne un piccolo passo falso dei messinesi. Le altre sono in via di assestamento, qualcuna che aveva fatto le cose per bene nel mercato è partita col freno a mano un po’ tirato come per esempio il Cus Palermo”.
Hai messo il Mazara nel treno delle favorite…
“Le favorite in assoluto secondo me sono Canicattì, Sant’Agata e Licata e da licatese d’adozione tifo per quest’ultima. Conoscendo molto bene Pietro Tarantino, che è un mio ex allievo, e anche parecchi ragazzi credo che i canarini possano stare in questo lotto di squadre. Partendo mezzo gradino più sotto, il Mazara può giocarsela fino alla fine anche perché non ha la pressione di dover vincere il campionato a tutti i costi”.
In testa c’è anche la sorpresa Geraci…
“Ha parecchi ragazzi forti per la categoria ed il classico entusiasmo della neopromossa”.
Tutte le squadre a punteggio pieno hanno subito 0 gol. Difesa arma in più come insegna la Juventus?
“Questo sempre. Ho vinto qualche campionato in questa categoria avendo attacchi importanti ma quasi sempre anche la migliore difesa. Per vincere, alla lunga conta subire poco, questo vale per tutti i campionati. Difficilmente vedi una squadra vincere subendo tanti gol”.
Chi invece ti ha deluso un po’ finora?
“Ovviamente è prematuro dare giudizi definitivi. Come accennavo prima credo il Cus Palermo potesse avere una partenza più sprint, ma ha dirigenti in gamba ed un allenatore molto motivato, quindi avranno modo di rifarsi. Freno a mano un po’ tirato anche per l’Alcamo. Ribadisco però che è troppo presto per parlare di delusioni”.
Parliamo di te. Come si vive questo periodo d’attesa?
“Beh ho avuto alcuni problemi familiari e sono stato un anno alla finestra. Adesso mi sono rituffato in questo mondo, ho avuto tre contatti in estate che non si sono concretizzati, osservo con grande umiltà. Quello che si è fatto in passato non conta nulla, conta invece ciò che si farà anche se ormai ho quasi 30 anni di attività tra Settore giovanile e ‘grandi’. Le motivazioni sono enormi”.
Cerchi un progetto in particolare?
“Mi basta la serietà delle persone. Sono in attesa di una chiamata, non sono importanti gli obiettivi ma il potere lavorare bene con persone perbene”.