Caos Messina, la farsa continua: naufragano le speranze di cessione. Borgosano si ritira

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Sembrava finalmente aprirsi uno spiraglio nella drammatica crisi societaria dell’ACR Messina, ma come riportato dalla Gazzetta del Sud, è stato solo l’ennesimo bluff. L’illusione si è infranta in poche ore, lasciando spazio a rabbia e sconforto tra i tifosi.

Dopo l’incontro della mattinata di ieri tra Stefano Alaimo e il sindaco Federico Basile, era giunta una delega da parte di Doudou Cissè per la cessione dell’80% delle quote del club. Tuttavia, come ha confermato la Gazzetta del Sud, il documento non aveva valore legale: non era firmato digitalmente né prodotto in originale. Una situazione giudicata “inutilizzabile” anche dal notaio Silverio Magno.

La doccia fredda è arrivata con una nota ufficiale del sindaco Basile: «Non essendo firmata digitalmente e non essendo prodotta in originale, la procura non può essere utilizzata per la cessione delle quote. Credo davvero che ormai il tempo sia scaduto», ha dichiarato. Un altro colpo durissimo per i tifosi e l’intera città, che rimane appesa a una flebile speranza, sempre più difficile da coltivare.

La Gazzetta del Sud racconta anche del definitivo dietrofront di Francesco Borgosano, Ceo di Huddle, il gruppo americano che sembrava vicino a rilevare il club. Attraverso una lettera aperta, Borgosano ha annunciato ufficialmente il ritiro dalla trattativa, motivando la scelta con la “situazione debitoria e legale non in linea con i nostri standard”. L’imprenditore messinese ha aggiunto: «Ci ho creduto fino alla fine con tutte le mie forze, ma ho dovuto arrendermi davanti a una situazione complessa», esprimendo profonda amarezza per non essere riuscito a salvare il Messina.

Secondo quanto riferisce ancora la Gazzetta del Sud, resta forte il sospetto che dietro le manovre della proprietà ci sia stata una strategia dilatoria per prendere tempo e portare il club al punto di non ritorno. Domande che pesano come macigni: perché acquisire una società senza essere in grado di rispettare gli impegni? Perché umiliare una città intera e i suoi colori?

Il quadro è desolante. Il Messina, senza un reale acquirente e con le scadenze del 16 aprile che incombono (necessarie per onorare stipendi, contributi e obblighi fiscali), rischia seriamente di sprofondare. Come sottolinea la Gazzetta del Sud, resta solo la dignità di un gruppo squadra che, guidato da mister Simone Banchieri, il ds Domenico Roma e uomini come Marco Crimi e compagni, sta tentando di onorare il finale di stagione, pur tra mille difficoltà.

Il futuro del Messina è appeso a un filo, in un clima che definire drammatico è riduttivo. L’agonia, con ogni probabilità, è destinata a proseguire, lasciando una ferita che sarà difficile da rimarginare.