Caos Messina: fallita la cessione, penalizzazione in arrivo e futuro incerto
Il Messina sprofonda in una crisi sempre più profonda. Dopo il mancato versamento dei contributi che causerà una penalizzazione in classifica, arriva un altro duro colpo: la AAD Invest non ha rispettato i termini dell’accordo sottoscritto a inizio gennaio, non versando la prima tranche da 1,25 milioni di euro per acquisire l’80% delle quote societarie. La scadenza, fissata per ieri, è passata senza che un euro sia stato versato, confermando le preoccupazioni che circolavano già da settimane.
La situazione mette nuovamente al centro della scena l’ex proprietario Pietro Sciotto, che formalmente detiene ancora una quota di minoranza ma ora ha la possibilità di riprendersi il controllo del club grazie a una clausola prevista in caso di inadempienza. Tuttavia, come evidenzia Emanuele Rigano su Gazzetta del Sud, Sciotto non sembra intenzionato a tornare alla guida del club, soprattutto dopo la delusione per l’ennesima cessione finita male.
Un’altra cessione fallita: Messina senza guida
La mancata cessione alla AAD Invest rappresenta un altro duro colpo per il futuro del Messina. La trattativa, gestita sotto la supervisione del notaio Silverio Magno, sembrava dover garantire stabilità alla società, ma si è invece trasformata nell’ennesimo fallimento gestionale. Sciotto, che si era detto disponibile a cedere solo a soggetti affidabili, si è trovato ancora una volta di fronte a un investitore che non ha rispettato gli impegni presi.
Il rischio è ora duplice: oltre alla penalizzazione già in arrivo per i contributi non versati, il club rischia di trovarsi senza una guida chiara in un momento cruciale della stagione. Sciotto potrebbe tentare di traghettare il Messina verso una nuova cessione, cercando un acquirente più affidabile, oppure lasciar scorrere la situazione e prepararsi a un’eventuale risoluzione della controversia davanti a un giudice per la richiesta di valutazione dei danni.
Secondo quanto trapelato, l’ex patron sembra più orientato verso quest’ultima opzione, lasciando il club in una pericolosa condizione di incertezza.
Politica e istituzioni intervengono: il sindaco convoca un vertice
La gravità della situazione ha spinto anche le istituzioni locali a intervenire. Il sindaco di Messina, Federico Basile, ha espresso la sua «profonda preoccupazione e disappunto» per quanto sta accadendo al club. In una nota ufficiale, il primo cittadino ha sottolineato che la questione non riguarda solo la gestione economica della società, ma colpisce direttamente l’identità e il patrimonio simbolico della città:
«Non si tratta tanto di contestare la gestione operativa della società, ma di sottolineare che si mette a rischio il significato e l’importanza dei simboli che rappresentano l’identità e la storia della squadra. Questa Amministrazione e la precedente si sono distinte per il grande impegno profuso nella rinascita della città di Messina e non possono rimanere inermi di fronte a queste criticità».
Il sindaco ha avuto ieri un contatto telefonico con il direttore sportivo Domenico Roma, che al momento rappresenta la “massima autorità” all’interno del club. Oggi è previsto un incontro ufficiale per discutere della situazione e cercare possibili soluzioni per evitare il peggio.
«Ci incontreremo per approfondire il percorso di dialogo già avviato, con l’obiettivo di salvaguardare la squadra e il valore che essa rappresenta per la città», ha dichiarato Basile.
Il futuro del Messina appeso a un filo
In questo momento il club si trova a un bivio. Senza l’arrivo immediato di nuovi fondi e con la penalizzazione ormai imminente, il rischio di un crollo sportivo e finanziario è concreto. Il presidente Stefano Alaimo è chiamato a una decisione definitiva: rilanciare cercando di salvare il salvabile o fare un passo indietro, lasciando spazio a nuove figure.
Finora Alaimo ha parlato solo informalmente di possibili risorse in arrivo e ha rinviato una conferenza stampa inizialmente prevista per mercoledì. Tuttavia, il tempo stringe e la tifoseria, già esasperata, chiede trasparenza e risposte chiare.
Nel frattempo, la squadra rimane bloccata in una situazione di totale incertezza. I giocatori e lo staff devono fare i conti con uno scenario instabile, mentre la dirigenza sembra incapace di garantire la normale amministrazione del club.
La città chiede fatti, non parole
Come evidenzia Emanuele Rigano su Gazzetta del Sud, la situazione richiede azioni concrete e immediate. Le belle parole non bastano più. Messina non può permettersi di perdere un patrimonio storico e sportivo come l’Acr Messina, eppure il rischio che ciò accada è oggi più alto che mai.
L’intervento del sindaco potrebbe rappresentare un punto di svolta, ma serviranno investimenti seri e una nuova gestione capace di garantire stabilità. Altrimenti, il Messina rischia di sprofondare definitivamente in una crisi senza ritorno.
La speranza resta accesa, ma il tempo a disposizione si sta rapidamente esaurendo.