Canicattì, Iraci: “Sono cresciuto allo Zen, poi Bari, la D, la C e l’infortunio. Non volevo più saperne, ma…”

Ai microfoni de “La Repubblica”, l’attaccante del Canicattì, Benny Iraci, ripercorre la sua carriera:

“Sono cresciuto allo Zen, tirando calci a un pallone per strada e nei campetti di periferia. Ho cominciato alla Tieffe e a 13 anni mi ha voluto fortemente il Bari dopo avermi visto giocare in un torneo. Ero abbastanza impaurito, ma poi ho preso subito il volo, supportato dalla mia famiglia.

Per un ragazzino di quartiere, come me, era un sogno. Al Bari ho fatto tutta la trafila, fino alla “Primavera”, facendo anche un ritiro pre-campionato con la prima squadra di Beppe Materazzi. A 17 anni giocavo titolare in serie D con il Barletta e poi ho fatto ben 7 campionati consecutivi di serie C. Nel 2014, mi infortunai gravemente. Non volevo più saperne. Non volevo neanche giocare a calcetto con gli amici.

Sono caduto in depressione, non avevo più mercato in serie C e così ho iniziato a fare qualche altro lavoretto assieme a mio padre. E poi sono stato coinvolto dalla Figc in un bellissimo progetto, a casa mia, allo Zen, per togliere i ragazzini dalla strada. Un’iniziativa che mi ha ridato entusiasmo”.

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