Campioni sul campo e sui banchi: quali sono i calciatori laureati?

La vita del calciatore è densa di impegni professionali di qualsivoglia natura: al giorno d’oggi ormai, molti giocatori rappresentano, di fatto, delle vere e proprie aziende, con sponsorizzazioni “importanti” ed un’esigenza di gestire la propria immagine talvolta estremamente dispendiosa dal punto di vista mentale e temporale.

Capita di frequente, quindi, che molti calciatori, nonostante il desiderio di concludere il proprio ciclo di studi conseguendo l’ambita “laurea”, siano costretti a terminare anzitempo la propria carriera accademica, complice il tanto tempo che assorbe la vita del calciatore professionista.

I “Campioni d’Europa” azzurri che vantano una laurea

È il caso, ad esempio, di Salvatore Sirigu, costretto ad abbandonare l’università nonostante il desiderio personale di poter ricalcare le orme della madre, professoressa di ruolo. Quello dell’ex guardiano della porta del PSG, non è certamente un caso isolato. E di esempi, in tal senso, se ne potrebbero citare svariati.

Negli ultimi anni, complice anche una maggior consapevolezza di quante siano le insidie presenti nella carriera di un calciatore professionista, che può essere messa in discussione da un momento all’altro a causa – ad esempio – di un infortunio, il numero di sportivi laureati in serie a e nelle massime divisioni internazionali è cresciuto esponenzialmente rispetto a qualche lustro fa.

In Italia, ad esempio, il caso più noto è quello di Giorgio Chiellini, che nel corso della sua fortunata carriera di calciatore, condita da vittorie in serie con la maglia della Juventus e impreziosita dal titolo europeo vinto a Wembley con la fascia da capitano al braccio, è stato capace di conseguire due lauree: la prima in Economia; la seconda in Business Administration (con lode e menzione).

Tra i calciatori italiani “dottori” e ancora in attività segnaliamo Leonardo Spinazzola, laureato in scienze politiche e relazioni internazionali, un corso accademico certamente impegnativo e che richiede un notevole dispendio di energie dal punto di vista mentale per poter essere portato a termine, a maggior ragione se il tempo da poter dedicare è assai risicato.

I differenti casi di Piquè e Bierhoff

Un altro azzurro che può fregiarsi del titolo di “Campione d’Europa” – conquistato al termine di un torneo in cui gli azzurri sono stati in grado di sovvertire statistiche e pronostici di qualunque pagina delle scommesse della serie A e del calcio internazionale – e di quello di “Dottore”, è Matteo Pessina: il centrocampista del Monza, autore di uno splendido goal nell’ottavo di finale contro l’Austria, si è recentemente laureato in Economia.

Volgendo lo sguardo, invece, ai calciatori stranieri, balza all’occhio il Master in “Business, media, sport and entertainment” conseguito in quel di Harvard da Gerard Piqué, che ora, appese le scarpette al chiodo, è diventato imprenditore seppur con fortune alterne, come testimonia, fin qui, l’investimento effettuato per rilanciare la Coppa Davis, che è lungi dal tornare agli antichi splendori complice anche il nuovo discutibile format.

Restando in terra catalana, va  evidenziato come l’attuale “puntero” dei catalani, Robert Lewandowski, abbia conseguito la laurea in Scienze Motorie nella natia Polonia con una tesi alquanto particolare, che lo vedeva coinvolto in prima persona: “RL9, il cammino verso la gloria”. In Educazione fisica è laureato anche un’icona del Napoli degli ultimi dieci anni, Dries Mertens, stessa ambizione che covano anche altri due attuali calciatori dei campani, Meret e Raspadori, iscritti entrambi alla facoltà di Scienze Motorie.

Guardando al passato, invece, non si può non citare Oliver Bierhoff, infallibile cecchino sui campi di Serie A e Serie B con le maglie di Ascoli, Udinese e Milan, nonché autore di uno storico Golden Gol che diede il titolo di “Campione d’Europa” alla Germania nel 1996,  capace di costruire uno sfolgorante post-carriera grazie alla laurea conseguita: dal 2004 al 2022 è stato tra i più influenti dirigenti della DFB (la federcalcio tedesca), curando personalmente i rapporti  con sponsor e club calcistici, oltre a supervisionare l’area della comunicazione.

Published by
Redazione