Camaro, Ferrara a GS.it: “Play off da matricola è come vincere il campionato. Sant’Agata? Un avversario vale l’altro“

Il Camaro, da neopromossa, è pronto a giocarsi i play off per la promozione in Serie D. Protagonista del campionato neroverde è sicuramente il tecnico Pasquale Ferrara. Con l’allenatore ex tra le altre di Sant’Agata e Igea Virtus, Goalsicilia.it, ha fatto il punto tra passato e futuro.

Mister, il bilancio della vostra stagione è sicuramente positivo…

“Bilancio, da matricola, più che positivo. A differenza di tutte le altre corazzate, per quanto investito, arrivare quinti e sedersi al tavolo delle grandi, davanti a squadre come Giarre e Paternò, è come vincere un campionato”.

C’è mai stato un momento in cui hai temuto di non agguantare la quinta posizione che vale i play off?

“Mai. Ero consapevole del lavoro che abbiamo svolto. Sinceramente, noi Camaro, viviamo il calcio con spensieratezza, serenità e divertimento, senza tensioni o timore di perdere una partita. L’unica cosa che mi rattrista è aver perso per infortunio Portovenero e non avere più Bonamonte per motivi di lavoro”.

Domenica farete visita al Sant’Agata. Come affronterete questa semifinale play off?

“Sempre con la spensieratezza, siamo consapevoli di giocare contro una corazzata che doveva vincere il campionato e quindi sappiamo i loro punti forti. Cercheremo di sfruttare i loro lati deboli e limitare i nostri errori, vince chi sbaglia meno”.

Per te, da ex, non sarà una partita come tutte le altre…

“Incontrare il Sant’Agata, il Biancavilla o lo Scordia, per me è indifferente. E’ una semifinale play off, conta quello, poi degli avversari uno vale l’altro”.

Con quali occhialini ti presenterai domenica?

“(ride ndr). Ne ho una lunga collezione, al momento non so quali indosserò. Mi servono per protezione della vista e poi come diceva Battiato, ‘c’è chi si mette gli occhialini per avere più carisma oltre che un sintomatico mistero’. Non ho manie di protagonismo, però mi piace andare in panchina con una divisa poco più elegante della tuta e l’occhialino va abbinato al look”.

Alla fine della scorsa stagione è arrivato un addio discusso col Sant’Agata…

“Non ci siamo lasciati male, io ho fatto delle scelte durante la stagione. Abbiamo fatto i play off, l’anno scorso abbiamo fatto un punto in più del Città di Messina dei record di quest’anno. Se avessimo investito, come avevo suggerito, quando eravamo a +7 dal Palazzolo, il nostro campionato poteva cambiare. Io sono professionale, mentre qualcuno a Sant’Agata faceva calcio con il cuore: ci siamo lasciati perché io, anche dovendo pagare un prezzo, dico sempre la verità e per me il calcio si fa con la testa. Lì sono stato bene, ho un bellissimo ricordo e me lo tengo stretto, abbiamo fatto bene, giocando e divertendo la gente, riportando pubblico al campo e riaccendendo la passione nel gruppo ultras”.

Mister, domenica avrai di fronte Mincica…

“Un grande calciatore, trenta gol in campionato, è sprecato in queste categorie. E’ cresciuto con me negli allievi, l’ho voluto io al Sant’Agata. Ci siamo visti quando ci siamo affrontati in campionato e ci siamo salutati con affetto. Io ho grande stima per lui e la sua famiglia, i nostri contrasti sono nati e finiti l’anno scorso. Le sovrapposizioni si fanno solo sul campo, il club è la cosa che conta di più, la squadra è più importante del singolo. Io credo nei valori e forse in quel momento, per tante ragioni, la scala si era invertita.”.

Tra l’anno scorso e quest’anno, il Sant’Agata era questa stagione che partiva per vincere. E’ stato un fallimento non vincere il campionato?

“Fallimento forse no, arrivare secondi dà comunque un vantaggio. Sicuramente però, per quanto investito, erano la squadra più accreditata per vincere e arrivare secondi brucia. Però, ci sono le ‘annate’ e il Città di Messina, dalla sua, ha avuto l’annata che ha rotto gli equilibri e che succede solo una volta ogni mille anni”.

Chi temi di più delle partecipanti ai play off?

“Lo Scordia. Rispetto alle altre, sono partiti in super ritardo. Ti racconto un aneddoto: sono stato in vacanza a Terrasini a ferragosto, ho chiamato Pensabene per vederci e salutarlo, ci conosciamo da tempo, in C, all’Igea ero il suo secondo, c’è grande stima, e mi ha detto che aveva appena chiuso l’accordo con lo Scordia. La loro forza è proprio questa, aver sopperito al ritardo rispetto alle altre che avevano iniziato a giugno. Fare la squadra a ferragosto e arrivare terzi è incredibile”.

Tra campo nuovo e rinnovate ambizioni, il Camaro ha un grande progetto. Mister Ferrara ne farà parte?

“Al momento ti posso dire che ho un grandissimo rapporto con la società. Sono subentrato dopo poche giornate con la squadra che aveva tre punti contro i 13/14 delle prime della classe. Il mio lavoro è sotto gli occhi di tutti. Nel calcio ormai hanno tutti ‘progetti’, sono tutti diventati ingegneri e architetti? (ride ndr). Il Camaro sta investendo molto sul campo sportivo, vuole fare bene. L’anno prossimo per non fallire dovrei arrivare quarto, quindi bisogna anche migliorare l’organico. Sono tutte questione da affrontare con la società, ma le affronteremo dopo. Ci sarà tempo, ci siederemo tra persone intelligenti e con chiarezza faremo le giuste considerazioni. Oggi sono concentrato sui play off e sull’arrivare più in fondo possibile”.

Per chiudere…

“I play off sono stati un obiettivo stimolante, mi fa piacere che qualcuno che ci criticava si sia zittito. L’anno scorso a Sant’Agata qualcuno mi dava del fortunato, però le cose nella vita sono due, o questa fortuna dura per sempre o magari c’è anche un pizzichino, poco poco, di bravura. Mi prendo l’1% dei meriti di questa squadra, ma me lo riconosceranno?”.

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Damiani Vittorio