Calciopoli, riaperta l’inchiesta: la verità dalle intercettazioni | A pagare non è più solo la Juventus

Calciopoli, non è ancora finita, inchiesta riaperta: spunta la verità sulle intercettazioni. Non c’è solo la Juventus
Il 2006 verrà ricordato da tutti (non solo dagli amanti del calcio) per essere stato l’anno in cui l’Italia di Marcello Lippi ha conquistato il suo quarto titolo Mondiale della storia.
Poche settimane prima dell’inizio della competizione mondiale, disputata in Germania, però scoppiò un vero e proprio scandalo che macchio, inevitabilmente, l’Italia calcistica.
Ovviamente non possiamo non riferirci allo scandalo “Calciopoli”. Ad essere rimaste coinvolte alcune società calcistiche che hanno pagato le proprie conseguenze. Tra queste la Juventus che, in quella stagione, aveva conquistato lo scudetto.
Uno scudetto che, però, le venne tolto visto che, appunto, risultava indagata. A distanza di quasi 20 anni da questo scandalo, però, se ne ritorna nuovamente a parlare. Nelle ultime ore, infatti, spuntano delle importanti e clamorose intercettazioni che cambiano tutto.
Calciopoli, non è ancora finita: spunta la verità delle intercettazioni
Nel corso di una intervista che ha rilasciato ai microfoni della “Gazzetta dello Sport” è intervenuto l’ex difensore della Juventus, Mark Iuliano. L’allenatore (adesso svincolato) è diventato “famoso” non per le sue prestazioni calcistiche, ma per essere stato il protagonista di uno dei “contatti” più famosi e polemici della storia della Serie A: ovvero quello avvenuto, allo stadio “Delle Alpi” nel 1998, contro Ronaldo il brasiliano. In quella occasione l’arbitro era Ceccarini che non fischiò rigore. Nell’azione successiva, però, durante una ripartenza dei bianconeri indicò il penalty a favore dei padroni di casa.
Inutile ribadire che si scatenò l’inferno: sia in campo che in panchina (con tanto di espulsione dell’indimenticato Gigi Simoni). In merito a quanto accadde proprio Iuliano ha voluto esprimere il proprio pensiero, anche sullo scandalo che i bianconeri pagarono con la retrocessione in Serie B: “Calciopoli è stata un’inchiesta che poggiava su chiacchiere telefoniche in cui si parlava di tanti, però ha pagato soltanto la #Juve. Non avevamo bisogno di aiuti. Il rigore del 1998? Non era fallo. Se fosse stato basket, sarebbe stato sfondamento di #Ronaldo…”.

Calciopoli, non paga solo la Juventus: inchiesta riaperta
Un argomento che ha inevitabilmente catturato l’interesse degli utenti dei social network. Gli stessi che hanno voluto esprimere il proprio pensiero. Sul tema “Calciopoli”, infatti, la Juventus non doveva essere l’unica squadra a pagarne le conseguenze.
A Fiorentina, Lazio e Milan venne chiesta la retrocessione in cadetteria, ma se la cavarono solamente con punti di penalizzazione. Nonostante siano passati anni la vicenda “Calciopoli” continua a far discutere e, soprattutto, dividere.