Bove, dopo il malore le lacrime: il lutto annunciato in diretta | Fatale il ritardo nei soccorsi
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Ancora fresco il ricordo del malore di Edoardo Bove durante Fiorentina-Inter, nelle prime ore si è temuto il peggio.
Lo scorso 1° dicembre, durante i primi minuti della partita tra Fiorentina e Inter allo Stadio Artemio Franchi di Firenze, il centrocampista viola Edoardo Bove si è improvvisamente accasciato al suolo, suscitando immediata preoccupazione tra compagni, avversari e tifosi. Il personale medico è intervenuto tempestivamente, stabilizzando il giocatore e trasportandolo d’urgenza all’Ospedale.
Nei giorni successivi al ricovero, Bove è stato sottoposto a una serie di esami diagnostici per determinare le cause del malore. Il 9 dicembre, i medici hanno deciso di impiantare un defibrillatore sottocutaneo removibile, una misura precauzionale volta a monitorare e gestire eventuali anomalie cardiache future. Dopo un periodo di osservazione post-operatoria di 48 ore, le condizioni del giocatore sono state giudicate stabili, permettendo così la pianificazione delle dimissioni.
Il 13 dicembre, a dodici giorni dall’incidente in campo, Edoardo Bove è stato ufficialmente dimesso dall’ospedale. Lasciata la struttura sanitaria, il centrocampista si è recato al Viola Park, il centro sportivo della Fiorentina, dove ha ricevuto un caloroso abbraccio da parte di compagni di squadra, staff tecnico e dirigenti. Bove ha pranzato con la squadra e ha assistito all’allenamento di rifinitura in vista della partita di campionato contro il Bologna, manifestando il desiderio di tornare gradualmente alla normalità e di sostenere i suoi compagni anche fuori dal campo.
Nonostante il ritorno a casa, il futuro calcistico di Bove rimane incerto. La presenza del defibrillatore sottocutaneo potrebbe precludergli la possibilità di continuare a giocare in Italia, a causa delle normative vigenti. Nei prossimi mesi, Bove e il suo entourage valuteranno attentamente le opzioni disponibili, mettendo sempre al primo posto la salute e il benessere del giocatore.
Futuro in Italia o all’estero?
Le normative sportive vigenti impediscono agli atleti con un defibrillatore cardiaco impiantabile di ottenere l’idoneità per l’attività agonistica, a causa dei potenziali rischi associati. Di conseguenza, Edoardo Bove, dopo l’impianto di un ICD, non può proseguire la carriera in Serie A.
Tuttavia, in altri paesi europei, le regolamentazioni sono meno restrittive, permettendo ad atleti di competere a livello professionistico. Un esempio è il danese Christian Eriksen, che, dopo l’impianto di un defibrillatore, ha ripreso a giocare in Premier League. Attualmente, il protocollo della Serie A potrebbe essere oggetto di revisione, aprendo la possibilità per giocatori come Bove di tornare in campo nel campionato italiano.
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Le parole di Bove
Edoardo Bove, ospite al Festival di Sanremo, è tornato ai momenti difficili di qualche mese fa: “Mi sono svegliato in ospedale senza ricordare nulla e, vedendo la reazione dei miei familiari e amici, ho capito quanto ci sia stata una paura di perdermi”.
Bove ha riflettuto sulla fragilità della vita, aggiungendo: “Il mio episodio mi ha fatto capire quanto la linea tra la vita e la morte sia sottile e quanto dipendiamo da chi ci è accanto”. Ha inoltre sottolineato l’importanza del primo soccorso, riconoscendo che l’intervento tempestivo è stato cruciale per la sua sopravvivenza, fortuna che purtroppo troppo spesso in molti non hanno.