Boncore a GS.it: “Adesso cerco un progetto serio. Ecco i motivi per cui ho lasciato il Troina, sul futuro…”

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“Io lavoro con passione e ho le spalle abbastanza larghe. Non voglio che qualcuno mi interrompa

“Io lavoro con passione e ho le spalle abbastanza larghe. Non voglio che qualcuno mi interrompa la strada o il percorso di crescita. Crescere è il mio obiettivo, ho tanta fame calcistica”. Musica e parole di mister Davide Boncore, che nella scorsa stagione ha guidato il Troina e che qualche giorno fa ha ufficializzato il suo divorzio dai rossoblu. Col tecnico, che negli anni ha fatto una vera e propria scalata dalla Seconda Categoria guidando Tergu, Torres (Berretti e allenatore in seconda in Lega Pro) e Alcamo prima di approdare al Troina, abbiamo parlato non solo della stagione conclusa, ma anche dei suoi obiettivi per il futuro. Queste le sue parole a Goalsicilia.it:

Mister, ciò che è sicuro è che non vuoi fermarti qui…

“Ho una carriera di otto o nove anni alle spalle e sto cercando di migliorare il mio percorso di crescita”.

A Troina dunque bilancio positivo?

“Direi più che positivo. Sono rimasto in ottimi rapporti con l’ambiente di Troina e con i troinesi, anche perché abbiamo raggiunto l’obiettivo nel migliore dei modi. Mi sono trovato benissimo e mi sono sentito a casa, lavorando serenamente fino al raggiungimento degli obiettivi, al netto comunque di qualche incomprensione”.

Un’annata con tante soddisfazioni in rossoblu…

“Avevamo l’età media più bassa della serie D. Chamberlain Sidibe è stato l’unico siciliano convocato in Rappresentativa ed è stato un orgoglio per me. Abbiamo finito tante partite con sei o sette under in campo”.

E c’è qualcosa che ti ha inorgoglito particolarmente?

“Abbiamo ricevuto complimenti dappertutto, perfino dal Bari, ma anche altrove. Mi hanno cercato tifosi di Paternò, Sancataldese e Acireale per farmi i complimenti”.

Come mai hai scelto di andare via?

“Il presidente mi aveva chiamato e mi aveva fatto una proposta. Io però volevo conoscere gli obiettivi”.

Obiettivi che dunque non ti hanno convinto?

“Campionato a salvarci con l’obiettivo uguale a quello di quest’anno. Fin lì c’eravamo, ma c’erano delle divergenze sul modo di programmare la stagione”.

E dunque che tipo di futuro devono aspettarsi i tifosi del Troina?

“Tutto gira intorno ad Alì. Troina ha un futuro soltanto se c’è un progetto serio. E se ci fosse un progetto serio e mi rivogliono io non avrei difficoltà ad accettare, perché lì c’è comunque un pezzo del mio cuore”.

Insomma, gli obiettivi delle due parti non coincidevano…

“Guarda, sarò onesto. Il mio obiettivo è quello di crescere professionalmente e in questo modo secondo me non c’erano i margini”.

E il futuro dove ti vedrà?

“Ho avuto delle richieste da squadre di Eccellenza, ma io ho fatto tanto per salvaguardare la categoria. Dunque ritengo di essermi meritato sul campo la serie D con un gruppo di ragazzi che ha scommesso con me”.

Ci è giunta voce anche di un’offerta lontano dalla Sicilia…

“Ho avuto una proposta allettante dalla Sardegna, dal Castiadas che è retrocessa in Eccellenza. Mi seguono da anni e mi frena la categoria…”.

Ad Acireale hai parlato con dei tifosi, ma hai avuto modo di parlare anche con la società?

“Conosco il direttore Chiavaro e al momento c’è un allenatore che stimo tanto come Pippetto Romano. Dunque non voglio toccare questo tasto, ho parlato solo con dei tifosi”.

E se la Sancataldese presentasse domanda di ripescaggio valuteresti?

“Preciso ancora una volta che io ho parlato soltanto con dei tifosi e non con la società. Chiaramente la prenderei seriamente in considerazione, San Cataldo è una piazza che ha un seguito di migliaia di tifosi. E credo che quest’anno non dovesse assolutamente retrocedere, nella zona bassa della classifica era quella che aveva più qualità”.

Qualcuno ti ha accostato anche al Messina…

“Sì, ho letto anche io, qualcuno mi dava all’Acr Messina. Ma posso smentire categoricamente perché non mi ha chiamato nessuno”.

Se dalla serie D non dovesse arrivare la proposta giusta, allora valuteresti di tornare in Eccellenza?

“A quel punto magari sì. Io voglio lavorare serenamente, cerco un progetto serio che mi permetta di essere valutato esclusivamente come mister”.

Un Eccellenza a vincere quindi…

“Certo, assolutamente!”.