Bognanni: “È stato un onore allenare la Nissa, ho dato l’anima. Quest’anno però si è toccato il fondo”

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Attraverso il proprio profilo su Facebook, il tecnico Angelo Bo

Attraverso il proprio profilo su Facebook, il tecnico Angelo Bognanni annuncia il suo addio alla Nissa:

Per me è stato un onore e un piacere essere l’allenatore di una squadra storica e blasonata come la Nissa. Volevamo e potevamo chiudere meglio questa stagione, purtroppo l’ultimo periodo non è stato felice e io sono qui a metterci la faccia ancora una volta.

In questi tre anni calcistici, con alti e bassi, ho sempre dato la mia anima per il bene della maglia, anch’io ho fatto degli errori dentro il campo, come tutti gli allenatori del mondo, ma sempre in buona fede e mettendo il bene della Nissa davanti a tutto.

Mi sono fatto alcuni nemici per difendere la maglia biancoscudata ed ho chiuso amicizie e collaborazioni con addetti ai lavori e giocatori del calcio regionale siciliano.

In questi tre anni di collaborazione con la Nissa ho lavorato sodo svolgendo anche ruoli che non mi competevano. Ho fatto anche il giardiniere, l’aiuto magazziniere, l’aiuto cuoco, l’autista, il dirigente e l’ho fatto con piacere e sempre nel preminente interesse della Nissa.

Forse in molti dimenticano che non avevamo la disponibilità di un campo con un terreno di gioco agibile, addirittura negli ultimi mesi neanche un campo idoneo agli allenamenti di una squadra di Eccellenza. Alcune volte non potevamo allenarci perché mancava l’illuminazione o per l’impraticabilità del campo in caso di pioggia, visto che utilizzavamo il terreno di gioco, “quasi da calcetto”, era in terra e pietre. Le condizioni di Pian del Lago 2 sono note e visibili a tutti.

Il mercato calcistico quasi sempre aperto, consentiva a squadre avversarie di compromettere, con offerte economiche molto elevate e situazioni logistiche migliori, la serenità di un gruppo giovanissimo che stava facendo benissimo ma che purtroppo viveva tante carenze agli impianti sportivi.

Ho combattuto fin dall’inizio e ogni giorno contro nemici interni ed esterni alla Nissa… gente che non faceva altro che distruggere e coltivare la zizzania e la falsità pur di distruggere e far mollare per stanchezza sia il sottoscritto che il presidente. E ciò avveniva anche ai danni dei miei calciatori, anche quando eravamo primi o secondi in classifica.

Mai una parola di incoraggiamento, mai una parola di conforto per nessuno di noi.

Contestazioni continue studiate a tavolino, bugie, fango e attacchi alla mia persona: questo ricevevo e ricevevamo ogni giorno, anche quando le cose andavano benissimo.

Come posso dimenticare quando alla prima partita stagionale, finita per 0 a 0 in casa con l’Enna in Coppa Italia, ho subito ricevuto contestazioni e minacce sportive e personali affinché lasciassi il mio incarico (la settimana dopo siamo andati a vincere ad Enna e abbiamo passato il turno)… tutto questo alla prima partita! Ripeto: contestazioni e critiche alla prima partita!! Era tutto preparato e architettato contro di me fin dall’inizio e ciò è proseguito anche quando ai primi di dicembre la Nissa era in testa alla classifica.

Come posso dimenticare lo striscione, appeso nel centro di Caltanissetta, in cui venivo definito uomo senza dignità e ciò accadde dopo la sconfitta con il Canicattì e dopo otto risultati utili consecutivi e mentre eravamo secondi in classifica.

Forse qualcuno dimentica che giocavamo con una squadra giovanissima, piena di under titolari e con un budget nettamente inferiore alle altre squadre di media-alta classifica.

Ho dovuto sopportare ingiurie e maldicenze anche sulla mia vita privata e personale, sulla mia famiglia e anche sulla mia ragazza che vive in Liguria. Nonostante tutto, non ho mai risposto, non ho mai protestato, non ho mai reagito.

È normale e giusto ricevere delle critiche, è il nostro ruolo di allenatore. È normale il prendersi le responsabilità, ma quest’anno a Caltanissetta si è toccato il fondo.

In tanti stadi in Sicilia ci hanno apprezzato e applaudito (Mazara, Misilmeri, Casteltermini, Palermo, Marineo, Sciacca…) sia a noi squadra che al Presidente, invece le stesse sere ricevevamo contestazioni sui social a Caltanissetta e ripeto anche quando eravamo nei primissimi posti della classifica.

Tutti questi attacchi e questo clima ostile ha avuto inizio dopo la mia riconferma dopo il positivo finale di stagione nel campionato di promozione. Qualcuno voleva un allenatore diverso, forse uno più incline ai compromessi e non come Bognanni, forse uno meno stacanovista di Bognanni.

Purtroppo a molti non sono stato di gradimento, nonostante prima di arrivare alla Nissa, come allenatore ho sempre raggiunto gli obiettivi delle società e ho sempre lavorato senza mai risparmiarmi e sudando ogni goccia del mio sudore: le società e le piazze in cui sono stato sanno quanto io ami il mio lavoro e quale sia la mia preparazione.

Al primo anno, quando la Nissa era in promozione, ho preso la squadra quasi in zona play out e in sette partite di campionato l’abbiamo fatta risalire fino a raggiungere quasi la zona playoff: una sconfitta, un pareggio e cinque vittorie in campionato: poi c’è stato lo stop per Covid.

L’anno scorso, con la Nissa al primo anno in Eccellenza, dopo tantissimi anni, nonostante il Covid e tutte le difficoltà calcistiche che è meglio non comunicare, abbiamo raggiunto e giocato una semifinale playoff.

Quest’anno, nessuno dice che avevamo il gruppo squadra più giovane del girone A di Eccellenza e che dalla quinta giornata in poi abbiamo sempre giocato con sette under in campo titolari. Sette under titolari ed alcuni di loro al primo anno in Eccellenza.

Abbiamo valorizzato ragazzi che in futuro faranno bene in Eccellenza e qualcuno anche in serie D.

Per questa maglia mi è scesa anche qualche lacrima e chi era con me negli spogliatoi nella scorsa stagione (dopo la semifinale playoff) e quest’anno dopo le più dolorose sconfitte, mi ha visto…e qualcuno di loro mi ha anche asciugato le lacrime.

Potrei scrivere molte altre cose, potrei riportare molte altre cattiverie dette sul mio conto con l’unico scopo di ferirmi e farmi stancare, con maggiore dovizia di particolari, ma preferisco fermarmi, piuttosto che scendere al livello delle malelingue che ho subito. A Caltanissetta, tra gli addetti ai lavori c’è anche brava gente, gente che pensa e valuta le cose con i propri occhi.

Ho conosciuto brave persone, persone che fino alla fine del mio percorso mi sono state vicine, persone che apprezzavano e apprezzano e che conoscono i miei sacrifici e la bontà del mio lavoro. Tifosi in disaccordo alle falsità e alle bugie sul mio conto e su quello della gran parte della Nissa tutta, ci sostenevano sia nei momenti belli e sia nei momenti difficili.

Loro vorrei ringraziare davvero.

Ringrazio il presidente Arialdo Giammusso, una grande persona, dai grandissimi valori umani. E’ solo grazie a lui se la Nissa e’ ritornata ad essere protagonista in Eccellenza.

Anche il Presidente è stato il bersaglio di critiche e ingiurie gratuite, spesso false e pilotate, quando invece una grande persona come lui doveva essere supportata per i grandi sacrifici che stava facendo per la maglia e per la città.

A Giammusso mi lega una grande amicizia e sono onorato di essere un suo vero amico.

Ringrazio Carlo Amorelli e Francesco Rizza,che mi sono stati vicino fino alla fine. Due persone splendide che si sono sempre sacrificati per il bene del gruppo.Per me sono due amici sinceri.

Ringrazio Giovanni Russo, il direttore marketing, grande professionista che è stato vicino sia a me che alla squadra. Mai una parola fuori posto, sempre pronto a sistemare le cose ed essere molto esaustivo e competente nel comunicare con la stampa e i social.

Ringrazio i dirigenti,quei dirigenti che mi hanno apprezzato e che mi hanno dato una mano nel risolvere i problemi durante il mio percorso a Caltanissetta e che mi hanno sostenuto.

Ringrazio il mio staff tecnico: Michele Gallo, Cristiano Modestino, Peppe Fazio ed Emanuele Scopazzo. Collaboratori vicini e fedeli, sempre pronti a darmi una mano dentro e fuori dal campo.

Ringrazio lo zio Guido Curatolo, il nostro grande magazziniere, esempio instancabile di sacrificio e lavoro. Lo conosco da anni, non si e’ mai tirato indietro davanti alla grande mole di lavoro che si trova a fronteggiare ogni giorno. Lui e’ un grande esempio di serietà e parola.

Ringrazio i miei giocatori che sono rimasti fino alla fine, loro sanno quello che abbiamo vissuto in questa stagione, tra alti e bassi. Quelli che sono rimasti si sono presi anche loro la responsabilità e non solo a parole, dei momenti negativi. Quasi tutti sono under e molti di loro hanno dimostrato di avere gli attributi e di avere rispetto per chi gli ha dato qualcosa durante la stagione. I grandi che sono rimasti, sono dei veri leader positivi.

Sono orgoglioso di essere stato il loro allenatore. Lavorare con me è pesante, perché do tanto ma pretendo tanto, ma con loro non era mai un problema, loro non guardavano l’orologio durante il lavoro.

Non sempre si può vincere, ma loro hanno ottenuto una vittoria ancora più importante: hanno lottato fino alla fine e sono rimasti vicino allo staff, al presidente e alla società.

Auguro alla Nissa di disputare ottimi campionati in futuro, ho dato l’anima per il bene della m