Barraco a GS.it: ‘’In passato scelta di vita, ora pronto a ripartire. Tornare al Trapani…’’

32

Romano di nascita e siciliano d’adozione. Dario Barraco, uno dei migliori este

Romano di nascita e siciliano d’adozione. Dario Barraco, uno dei migliori esterni/fantasisti dalla Serie B in giù degli ultimi anni, ha fatto una scelta di vita nella scorsa stagione rinunciando al professionismo pur di stare vicino casa. Per questo ha sposato il progetto Paceco, vincendo il campionato di Eccellenza e segnando 10 gol nel solo girone di ritorno. Adesso è pronto a ripartire, con lui abbiamo fatto il punto della situazione. Queste le sue parole a Goalsicilia.it.

Dario, partiamo molto soft. Che fai di bello in queste vacanze?

“Sono stato una settimana in Sardegna con mia moglie, ci avevo giocato tempo fa e mi rendo sempre conto di quanto è splendida questa terra. Adesso che sono tornato in Sicilia passo le mie giornate sulla bicicletta (ride, ndr). Faccio un bel po’ di chilometri per mantenermi in condizione e non perdere il lavoro atletico svolto in passato”.

A marzo, quando ci siamo sentiti l’ultima volta, hai dichiarato che non avevi idea di cosa avresti fatto in futuro. Oggi hai le idee più chiare?

“Faccio un passo indietro. L’anno scorso stavo per sposarmi, dovevo sistemare casa, insomma ho scelto di dare priorità alla famiglia piuttosto che al calcio. Adesso ho aperto un po’ più spiragli, infatti ho già ricevuto contatti da parecchie società di Lega Pro”.

Dai parliamo un po’ di mercato. Chi ti ha chiamato?

“Questo non te lo dico (ride, ndr). Posso però dirti che un po’ di ds mi hanno chiamato, non credendo al fatto che avessi giocato in Eccellenza. Mi hanno confessato di essere andati a controllare per capire se fosse vero (ride, ndr)”.

Ti hanno fatto i complimenti credo…

“Beh, uno mi fa ‘Ammazza in 14 partite hai fatto 10 gol!’. Insomma hanno capito che non sono sceso di categoria perché volevo svernare, capendo che l’ho fatto per stare con mia moglie”.

Facciamo un passo indietro. La vittoria del campionato del Paceco sotto un certo punto di vista è stata inaspettata, però strameritata…

“Assolutamente sì. I ragazzi hanno fatto tanti sacrifici per arrivare al traguardo, c’è un gruppo davvero forte. Abbiamo vissuto un momento di difficoltà, facendoci superare dal Troina dopo aver guidato la classifica per tanto tempo, però vincere lo scontro diretto 3-0 non era così scontato come si vuol far credere. La squadra ha dimostrato di avere le palle!”.

C’è sempre stata consapevolezza…

“Per quasi tutto il campionato sì. Ad un certo punto però si era creato un po’ di nervosismo figlio della paura di buttare via tutto. Siamo stati bravissimi a rialzarci”.

Col Troina avete giocato al ‘Provinciale’ che tu conosci molto bene…

“Il ‘Provinciale’ è pieno di ricordi bellissimi. Quando ero bambino, in vacanza qui, andavo a vedere qualche amichevole ai tempi dei vari Nino Barraco e Vasari. Da piccolo dicevo a me stesso ‘Chissà se un giorno potrò giocare in questo stadio’. La sorte mi ha portato lì e ho trascorso due anni stupendi”.

C’è l’auspicio di tornarci a giocare su quel campo con la maglia granata?

“A me farebbe solo piacere. Dentro di me ho ancora rabbia, fame e voglia di fare bene. Credo che anche Trapani abbia tanta rabbia dopo questa retrocessione stra-immeritata. Qui ho tanti amici, i tifosi veri mi vogliono bene. Sottolineo quelli veri, cioè coloro che seguono il Trapani in ogni modo, amano la maglia granata e vanno sempre allo stadio. Penso che anche loro sarebbero contenti se tornassi…”.

Adesso apri alla possibilità di lasciare la Sicilia per tornare a giocare nel professionismo?

“Quest’anno credo di sì. Come accennavo ho deciso di tornare giù per avvicinarmi a casa, per questo ho scelto Messina un paio di stagioni fa e sposare Paceco a dicembre. Adesso che è tutto sistemato, potrei anche trasferirmi”.

Dalla siciliane di Serie C nessuna richiesta?

“Sinceramente no, nessuna. Io non faccio come tanti che chiamo per propormi, penso che un giocatore non debba fare la prostituta. Se una società ti vuole è lei a chiamarti, stop. Magari la mia è un’idea di calcio antica e non escludo che sono rimasto fuori dal giro per questo motivo”.

C’è la possibilità di restare a Paceco in D?

“Ad oggi non saprei, non conosco i progetti della società. So di avere la loro stima, ma voglio ponderare bene prima di scegliere del mio futuro”.

Te lo chiedo in modo diretto. Domani ti chiama il nuovo ds del Trapani Magalini e ti dice “Vuoi tornare qua?”. Che risponde Barraco?

“Eh, buongiorno (ride, ndr). Comunque credo direi un sì secco. Ti ripeto, mi potrebbe fare solo piacere tornare ad indossare la maglia granata. Però è ovvio che la chiamata deve essere loro, non sarò mai io a propormi. Non prenderlo per orgoglio o superbia, ma se una società ha interesse per te ti chiama, se non lo fa è perché fondamentalmente non rientri nei suoi piani”.