Avola, Monaca a GS.it: “Salvarsi era proibitivo. Qualcuno ha giudicato non conoscendo la situazione“

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“Abbiamo cercato di fare il possibile ma non è bastato”. L’Avola calci

“Abbiamo cercato di fare il possibile ma non è bastato”. L’Avola calcio retrocede in promozione dopo una stagione abbastanza travagliata, mister Saro Monaca, ai microfoni di Goalsicilia.it, prova a ripercorrere il campionato appena andato in archivio.

Domenica è arrivata una retrocessione ampiamente annunciata…

“C’erano un po’ di problemi ovviamente. Io ho fatto le prime quattro gare e le ultime quattro. Il calendario finale era un po’ proibitivo con Biancavilla, Scordia, Pistunina e Camaro, in queste partite tutte avevano un obiettivo ed era difficile poter far punti contro chi lotta per i play off”.

Come mai ieri non vi siete presentati in casa del Camaro?

“Questo bisogna chiederlo alla società, io ero a disposizione. Nell’ultimo mese i ragazzi erano poco presenti agli allenamenti, avevamo difficoltà”.

Vedi nebuloso nel futuro dell’Avola Calcio?

“Questo non lo so, posso parlare del presente. Era difficile salvarsi ma ora si guarda avanti, ci sarà un campionato di Promozione, a bocce ferme la società rifletterà su quale sarà la migliore soluzione ma non penso ci saranno problemi di mancata iscrizione. Sul mio futuro? Non ne abbiamo parlato, vedremo”.

Qual è il rammarico principale di questa stagione?

“Il progetto iniziale era quello di mantenere la categoria, eravamo in linea con gli obiettivi nelle prime quattro giornate in cui abbiamo fatto tre pareggi, poi qualcuno pensava di avere una squadra da primato e quindi le mie strade si sono divise da quelle dell’Avola. Poi dopo hanno trovato 16 sconfitte e due pareggi, forse avevo ragione. Hanno affrontato gli scontri diretti in casa e li hanno falliti”.

Quante colpe ha il tuo sostituto, mister Di Gregorio?

“Devo essere sincero, non aveva i mezzi, da dicembre hanno smantellato la squadra. L’allenatore gol non ne fa, sono convinto infatti che a retrocedere sono le società, un allenatore miracoli senza mezzi a disposizione non ne fa, sono i programmi che decidono le stagioni”.

Mister ma sapendo la situazione, perché hai accettato di tornare nel rush finale?

“Mi sono messo in gioco per amore di questa maglia e degli avolesi. Quando volevano mandare via mister Di Gregorio, ho sempre posto il veto. Poi il mister si è dimesso e io mi sono messo a disposizione per cercare di salvare il salvabile, sapendo comunque che era impossibile, serviva un miracolo. Non avessi accettato io, chi pensi che si sarebbe seduto in panchina?”.

C’è qualche sassolino che vuoi toglierti dalle scarpe?

“Settimana scorsa ho rimproverato i giocatori dell’assenteismo e qualcuno, sui social, si è permesso di definirmi “fenomeno da bar”. Io non le mando a dire le cose, non ho mai avuto problemi con nessuno nel mondo del calcio, ho buoni rapporti con tutti, in panchina non faccio mai polemiche con avversari o arbitro. Qualcuno dopo aver fatto sei gol all’Avola ha perso tutte le restanti partite con chi lottava per salvarsi e anche con tutti gli altri, spieghi le motivazioni, Avola non dimentica: sono io a dire che il ‘calcio è un’altra cosa’. Qualcuno pensa di farmi la morale? Per un mese consecutivo gente come Martinez, Scordino e Sirugo erano presenti agli allenamenti e ci mettevano cuore e presenza, tanti ragazzi avolesi non venivano, io so cosa abbiamo passato. E qualcuno si permette di giudicare quello che succede in casa altrui?”.