“Ho la coscienza pulita”. Mister Antonio Richichi, intertvistato da Goalsicilia.it, esordisce così per spiegare la fine della sua avventura nella panchina dell’Atletico Catania, ufficializzata solo oggi dalla società.
Mister, settimana scorsa sono arrivate le tue dimissioni.
“Mi sono dimesso giovedì scorso, non c’erano più i presupposti per andare avanti”.
Cosa è successo?
“Nessuno dei presenti in società ha colpa della situazione che sta vivendo l’Atletico Catania. Gianluca Barbagallo, il direttore Maimone, Scalia e Spampinato non hanno niente da rimproverarsi, stanno facendo il possibile, hanno fatto e speso tanto per la causa. Tutti aspettavamo la nuova proprietà dopo l’addio di Drago all’inizio della stagione: aspettavamo perché sistemassimo la situazione ma nessuno arrivava. Io putroppo non ce l’ho fatta più, mi sento legato a questa squadra e a questa società ma non era più sostenibile per me questa situazione”.
Cosa ti aspetti che possa succedere adesso?
“Spero che più in là qualcuno si renda conto della situazione, dell’importanza di questa squadra che per blasone è la seconda squadra della città di Catania, che se ne accorga e che rilevi questa squadra puntellandola dove ne ha bisogno per cercare di mantenere la categoria. Questa società l’anno scorso per pochi punti non ha fatto i play off”.
Non ci sono margini per un tuo ripensamento?
“Al momento no, bisogna allenare se ci sono margini di crescita. Non me la sentivo più. Spero che questa squadra torni dove merita, dopo questi 8 anni passati insieme, campionati vinti, play off, salvezze miracolose, non mi resta che augurare un grosso in bocca al lupo. Molto a malincuore ho dovuto lasciare, per me era tutto pesante”.