Atl. Campofranco, Schillaci: “Mi hanno lasciato solo e ho pagato barca di soldi. Qualcuno ha coraggio di criticare”

Giuseppe Schillaci, presidente dell’Atletico Campofranco neo retrocesso in Promozione, sui social ha scritto: “Hanno il coraggio di sputare sentenze accusandomi e facendo finta di non sapere cosa c’è dietro il mio lavoro all’interno dell’Atletico Campofranco. Rispondo a quelle persone che hanno avuto il coraggio di dire ‘Schillaci ha fatto fallire il Campofranco; Schillaci dopo 8 anni di Eccellenza ci ha mandati in Promozione’ e mille altre cose. Ma perché non dite che quest’anno Schillaci ha pagato 12.100 € di multe della scorsa stagione e altri circa 10.000 tra vertenze, affitto campo, ecc. Questo non lo dite vero? Senza aver avuto un euro da chi ha fatto i danni l’anno prima. Perché non dite che quando sono andato ad iscrivere la squadra in Federazione anziché pagare i regolari 7.000 € di iscrizione mi sono ritrovato a dover pagare subito 17.000 € per danni che non avevo fatto io? Da solo e senza ricevere nemmeno un euro da voi miei compaesani, che non avete mai pagato biglietti al campo sostenendo in questo modo la squadra o venivate dopo l’inizio del secondo tempo per non pagare il biglietto. Io ho lavorato fino alla fine affinché la squadra concludesse il campionato di Eccellenza e ho seri dubbi (oltre al passato che lo prova) che voi avreste potuto fare lo stesso. Io non ho fatto come qualche ‘Schettino’ campofranchese che ha abbandonato la nave quando stava rischiando di affondare. Io ho una dignità e una passione per il calcio dimostrata negli anni che non me lo permetterebbero mai. Io non salto sul carro del vincitore. Ho sempre onorato i miei impegni con la squadra anche quando sono stati gravosi perché professionalità è anche questo. Quindi è stato anche inutile, mio caro concittadino, cercare di aizzare contro di me i giocatori chiedendo informazioni sugli stipendi e mettendo in dubbio che io possa averli pagati… Vi ho rinfrescato la memoria (se mai fosse necessario) e informato chi non sapeva. Penso sia doveroso sia per la tutela della mia immagine che per la trasparenza del mio operato agli occhi di quei concittadini (tanti) che hanno creduto nel mio lavoro. Adesso sapete perché sono nati i problemi a dicembre e ho mandato tanta gente che ci poteva far salvare direttamente”.

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Redazione