“Fare calcio nella mia città è un’emozione indescrivibile, per me è un sogno che diventa realtà. Non sto nella pelle e non vedo l’ora di cominciare, perché Barcellona e l’Igea sono casa mia”. Parole e musica di Stefano Barresi, fino alla scorsa stagione presidente del Terme Vigliatore e da poche settimane alla guida della neonata Asd 1946 Igea, dopo lo spostamento del titolo sportivo a Barcellona Pozzo di Gotto. E tra obiettivi e speranze di ripescaggio in Eccellenza (il Terme era retrocesso in Promozione dopo i play out), il patron della nuova formazione igeana si mostra ottimista sul futuro. Queste le sue parole a Goalsicilia.it:
Presidente, sei reduce da questo spostamento, da Terme Vigliatore a Barcellona. Quali sono i passaggi effettuati e quelli in programma?
“Abbiamo fatto tutte le richieste tra Palermo e Roma per il cambio di denominazione e il passaggio della sede da Terme Vigliatore a Barcellona. Il prossimo passaggio sarà la domanda di ripescaggio, poi vedremo come costruire la squadra, se per l’Eccellenza o per la Promozione”.
Al momento quali sono le percentuali di ottenere il ripescaggio?
“Tutto dipende dalle discriminanti che verranno comunicate. Bisogna vedere quante squadre saranno ripescate e in base a che ordine si procederà. L’anno scorso si dava priorità a chi faceva i play off di Promozione. Potrebbero però dare precedenza a chi è retrocesso oppure fare l’alternanza e prendere una dalle retrocesse e una dai play off di Promozione”.
Sembrerebbero però esserci tanti vuoti d’organico tra i due gironi…
“Al momento credo siano quattro i posti liberi. Due erano in partenza, Camaro ha fatto la fusione con l’Acr Messina e non so cosa voglia fare l’Igea Virtus – e non ho interesse a saperlo. Mi giunge inoltre voce che il Mazara potrebbe non iscriversi, in città hanno comunque una squadra in Prima Categoria che potrebbe essere ripescata in Promozione”.
Tornando al vostro approdo a Barcellona. Avete provato a dialogare col presidente Grillo per rilevare l’Igea Virtus?
“Abbiamo dialogato, ma ci hanno sottoposto due proposte che purtroppo erano irricevibili. In breve si tratta di queste: la prima era che la moglie (Giusy Mamone, ndr) restasse in società nel ruolo di vicepresidente, ma i tifosi a Barcellona non credo ne fossero fieri. La seconda proposta invece era quella dei 30mila euro cash. Senza certezze sui debiti, e su eventuali vertenze, però non era fattibile. Io ero disposto a sborsare quella cifra al termine dei due anni con la garanzia di non ricevere vertenze”.
Quali sono le prossime tappe per voi?
“Innanzitutto vedremo di capire a chi affidare la guida tecnica e in tal senso abbiamo già qualche appuntamento. In seguito vedremo anche come completare l’organigramma. Del mister comunque si stanno occupando i due direttori, Massimo Italiano e Mimmo Accetta”.
Quindi da Terme Vigliatore ti sei portato dietro qualche figura a livello dirigenziale…
“Sì, i dirigenti siamo rimasti quasi tutti quelli di Terme Vigliatore, ma si è aggiunta anche gente di Barcellona. Successivamente vedremo di capire chi sarà il mister e i giocatori che vorrà prendere”.
Avete già avuto modo di confrontarvi con i tifosi barcellonesi?
“Sì, ho avuto un colloqui con tutti i vari gruppi organizzati. La maggior parte sono con noi e ci assicureranno il loro sostegno. C’è comunque ancora una piccola frangia che spero si convinca”.
Anche perché la gestione Grillo non ha convinto nessuno lo scorso anno…
“Io per primo sono di Barcellona, un tifoso igeano doc. Le carte quindi le ho in regola e a livello di passione posso assicurare che non mi manca nulla (ride, ndr)”.
E quindi quali saranno gli obiettivi di questa neonata Igea?
“Tutto dipende dalla categoria. Se sarà Promozione, costruiremo uno squadrone per cercare di ottenere sin da subito il salto di categoria. Se invece saremo in Eccellenza, avremo una buona squadra, degna di portare questo nome, per lottare per i play off, o comunque qualcosa del genere. Cercheremo di fare qualcosa di positivo”.
Saresti andato via comunque da Terme?
“Purtroppo non avevamo tanto seguito e inoltre l’amministrazione non ha mantenuto le promesse. Non dico che non vedevo l’ora, ma si è presentata l’opportunità giusta”.
E allora in bocca al lupo per il futuro!
“Ne avrò bisogno, questa è una piazza difficile ma allo stesso tempo entusiasmante. E speriamo di fare bene”.