Arbitro circondato: lo pestano 10 contro 1 | Allenatore squalificato per 2 anni
Spettacolo indecoroso dopo il rigore non fischiato, mano pesantissima ed esemplare del Giudice Sportivo.
Negli ultimi anni, gli episodi di aggressioni agli arbitri nel calcio sono aumentati, evidenziando un problema preoccupante. Nel 2023, in provincia di Roma, un arbitro è stato colpito al volto da un giocatore dopo aver estratto un cartellino rosso durante una partita dilettantistica. In un caso simile in Campania, un arbitro è stato preso a calci da un allenatore che contestava una decisione arbitrale. A Palermo, invece, un giovane arbitro è stato inseguito fino al parcheggio e aggredito da un gruppo di tifosi. Questi episodi non sono isolati, ma parte di una tendenza che mette a rischio la sicurezza degli ufficiali di gara.
Le sanzioni disciplinari per tali atti di violenza variano in base alla gravità. Ad esempio, il calciatore che ha aggredito l’arbitro in provincia di Roma è stato squalificato a vita, mentre in un caso verificatosi in Abruzzo, un giocatore dilettante che ha colpito un arbitro con un pugno ha ricevuto cinque anni di squalifica. In Puglia, un allenatore è stato sospeso per dieci anni dopo aver lanciato una bottiglia che ha ferito un arbitro. Tuttavia, in alcuni casi le sanzioni appaiono insufficienti per dissuadere comportamenti simili in futuro.
Non mancano episodi che coinvolgono anche i settori giovanili, dove spesso i genitori sono protagonisti. A Firenze, un arbitro minorenne è stato minacciato sul campo dai familiari di alcuni calciatori per una decisione ritenuta controversa. In Lombardia, invece, un arbitro è stato strattonato dai dirigenti di una squadra durante una partita Under 16. Questa escalation di violenza riflette un problema culturale più ampio, che colpisce anche il calcio professionistico, come nel caso di un dirigente di Serie D squalificato per otto anni dopo un’aggressione fisica a un arbitro.
Per affrontare il problema, è fondamentale combinare squalifiche severe con campagne di sensibilizzazione sulla sportività. L’educazione dei giocatori e dei tifosi, unita alla protezione degli arbitri, è essenziale per preservare i valori fondamentali del calcio.
Cosa è successo…
Si sta giocando la gara tra Atletico Gricignano e Pistrino, campionato amatoriale gestito dalla LND. Il punteggio è 1-2, minuto 92′, un giocatore locale cade a terra reclamando un penalty ma l’arbitro fischia fallo contro, da qua il finimondo. Il calciatore si lancia verso il giovanissimo arbitro, 23 anni, con fare aggressivo innescando anche l’invasione di tutta la panchina. L’arbitro lo espelle e lui si toglie la maglia per non farsi riconoscere, minacciando ancora l’arbitro con un pugno chiuso.
Altri giocatori circondano il direttore di gara, spintonandolo e provando a farlo cadere, tentando anche di colpirlo con pugni, tutto questo evitato solo dall’intervento dei calciatori avversari a fare scudo. A questo punto l’allenatore del Gricignano spintona e punta il dito contro il fischietto, che nel frattempo ha sospeso la partita, Anche un dirigente si unisce all’aggressione, ma ancora una volta solo grazie ai giocatori avversari si evita il peggio.
Mano pesantissima del Giudice Sportivo
L’arbitro, nonostante sia andato in ospedale sotto choc ha descritto perfettamente quanto successo nel referto ed è arrivata la mano pesante del Giudice Sportivo. I cinque giocatori che hanno iniziato, poi circondato e continuato a minacciare l’arbitro sono stati squalificati da 6 a 12 giornate.
Per l’allenatore ben due anni e tre mesi di squalifica, potrà a sedersi in panchina solo dopo il 30 giugno 2026. Quasi 2 anni di stop invece per il dirigente coinvolto nella vicenda, inibito fino al 30 gennaio 2026.