Arbitro aggredito: rotto l’orologio al polso | Squalifica severissima in Campionato
Ancora atti di violenza di calciatori nei confronti dei direttori di gara. Mano pesantissima del Giudice sportivo.
L’aggressione agli arbitri nel calcio è un fenomeno grave, specialmente nel contesto dilettantistico, dove la tensione può portare a comportamenti violenti sia da parte dei giocatori che degli allenatori. Sebbene le norme della FIGC siano severe in merito, alcuni incidenti continuano a verificarsi, compromettendo la sicurezza dei direttori di gara e la serenità in campo.
Nel 2023 si sono verificati numerosi episodi di violenza verso arbitri. A Genova, ad esempio, un vice allenatore ha aggredito un arbitro di 18 anni con pugni e graffi, provocandogli un trauma facciale. Per questo, è stato squalificato per cinque anni, con la richiesta di radiazione dalla FIGC, una misura estrema per garantire che non possa più prendere parte al calcio dilettantistico. Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla necessità di pene severe per limitare tali comportamenti in futuro.
Un altro caso eclatante è avvenuto in Umbria, dove un dirigente ha aggredito l’arbitro al termine della partita tra Taulantet e Promano. L’arbitro, colpito al collo, ha riportato contusioni che hanno richiesto assistenza medica. Per questo gesto, il dirigente è stato squalificato per quattro anni, una delle pene più lunghe imposte quest’anno nel calcio dilettantistico italiano, finalizzata a dare un segnale forte contro la violenza.
Questi incidenti mettono in luce la necessità di riforme per garantire la sicurezza degli arbitri e promuovere il fair play, in modo che le partite rimangano eventi sportivi sicuri per tutti. Riforme che dovrebbero iniziare con l’educazione e la formazione dei giovani calciatori e soprattutto di società e addetti ai lavori, ma arrivando anche a punizioni esemplari per chi mette a rischio l’incolumità degli arbitri, sia nel professionismo ma soprattutto nel calcio giovanile e dilettantistico.
Cosa è successo
Siamo proprio in Sicilia, campionato di Prima Categoria, sfida tra Città di Castellana e Sporting Termini. Al termine della gara un calciatore del Castellana sarebbe andato in escandescenza.
Dal referto del direttore di gara si evince che il giocatore avrebbe afferrato l’arbitro per il braccio, tirandolo a sé con violenza, danneggiando il suo orologio al polso.
Squalifica esemplare e multa al club
I fatti sono stati raccontati dal Giudice Sportivo della LND Sicilia che ha rivelato i dettagli dell’aggressione subita dal direttore di gara. Pesante la squalifica per il calciatore in questione, ben otto giornate.
Contemporaneamente è stata multata anche la società con un’ammenda di 100 euro e l’obbligo di risarcimento del danno, se richiesto. Il club valuterà se presentare o meno un reclamo.