Arbitro aggredito, partita sospesa a fine primo tempo | Mani addosso in spogliatoio
Soliti brutti episodi che con lo sport non c’entrano nulla.
La violenza contro gli arbitri nel mondo del calcio è un fenomeno allarmante che sta prendendo sempre più piede, sia a livello dilettantistico che professionistico. Gli arbitri, che dovrebbero garantire il rispetto delle regole, diventano spesso bersagli di aggressioni verbali e fisiche da parte di giocatori, dirigenti e tifosi. Questi episodi mettono a rischio non solo l’integrità fisica degli arbitri, ma anche la sicurezza generale nel mondo del calcio, minando lo spirito sportivo.
In Italia, il problema della violenza contro gli arbitri è particolarmente grave. Negli ultimi anni, si sono verificati numerosi casi di aggressioni, soprattutto nei campionati minori. A tal punto che l’Associazione Italiana Arbitri (AIA) ha denunciato una crescita preoccupante di episodi di violenza. Molte volte, i responsabili di questi atti di aggressione non sono puniti adeguatamente, creando un clima di impunità che incoraggia ulteriori abusi.
Un esempio concreto di violenza sugli arbitri è quello accaduto nel 2018, durante una partita del campionato dilettantistico in Puglia, quando un arbitro è stato aggredito da un giocatore e alcuni tifosi. L’arbitro è stato colpito con pugni e calci ed è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per ristabilire l’ordine. Questo episodio ha portato a una sospensione temporanea del campionato locale come segno di protesta da parte della classe arbitrale.
Un altro caso significativo è quello avvenuto nel 2022 in Campania, quando un giovane arbitro è stato minacciato e aggredito fisicamente dopo aver espulso un giocatore durante una partita di Promozione. Le violenze contro gli arbitri hanno spinto le autorità sportive a riflettere sull’importanza di misure di protezione e sulla necessità di sanzioni più severe per i responsabili di tali atti.
“Sono stato preso a pugni e calci”
Arbitri italiani hanno spesso parlato apertamente della violenza subita sui campi di calcio. Daniele Minelli, ad esempio, ha raccontato di essere stato aggredito da un giocatore e diversi tifosi durante una partita di Serie D nel 2022: “Sono stato preso a pugni e calci, nonostante l’intervento dei compagni di squadra. È stata una situazione che ha lasciato il segno“.
Anche Luca Palanca, un giovane arbitro, ha descritto le minacce ricevute in seguito a decisioni contestate, affermando: “Temevo per la mia incolumità. Gli insulti erano costanti e le minacce fisiche reali“. Questi episodi evidenziano l’urgenza di proteggere maggiormente gli arbitri.
Aggressione nello spogliatoio e gara sospesa
Purtroppo questi episodi stanno diventando sempre più frequenti. Siamo in Calabria, campionato di Prima Categoria, il primo tempo tra Real Fabriziese e Promosport Lamezia si è chiuso sullo 0-3 con due espulsioni per i locali.
Nell’intervallo l’arbitro sarebbe stato afferrato al collo e per questo, vista anche l’assenza di Forze dell’Ordine nell’impianto, avrebbe deciso di sospendere la gara. Si attendo la decisione del Giudice Sportivo con il referto del sig. Zirilli di Reggio Calabria.