È uno degli allenatori più esperti del girone A di Eccellenza e da molti colleghi viene definito un volpone. Se, nonostante le mille difficoltà, il suo Alcamo è ancora in alta posizione a lottare parte del merito è soprattutto sua. Parliamo di Riccardo Chico, mister alcamese, queste le sue parole in esclusiva a Goalsicilia.it.
Mister, partiamo da domenica. Com’è andata la gara col Troina?
“È difficile parlare solo dell’aspetto calcistico visto che dopo pochi minuti eravamo già in 10. In quattro gare con il Troina non abbiamo finito in 11 contro 11, quindi anche il match di domenica è stato condizionato da questa espulsione. Tra l’altro l’arbitro di domenica lo avevamo incrociato già a Custonaci ed è la seconda volta che ci penalizza. Se finiva in pareggio non avremmo rubato nulla, ma in questi campionati bisogna tener conto che a volte la classe arbitrale non è all’altezza dei valori in campo. Capitolo chiuso, ma domenica mi ritrovo tre squalificati”.
Quindi non rimproveri nulla ai tuoi ragazzi?
“Per quanto riguarda la prestazione non ho nulla da rimproverare, ce la siamo giocata a viso aperto anche con l’uomo in meno. Rimproverò però queste facili espulsioni, dobbiamo crescere sotto questa punto di vista. Anche contro il Mazara dopo pochi minuti siamo rimasti in 10 per la doppia ammonizione al nostro portiere, dobbiamo assolutamente migliorare sotto questo aspetto”.
Avete chiuso in 9 e mister Pagana ha dichiarato che avete giocato a calci e non a calcio facendo quasi una caccia all’uomo…
“Partita maschia su campo pesante. Per quanto riguarda il primo rosso, per me ha sbagliato l’arbitro perché poteva dare solo l’ammonizione, oppure espellere entrambi perché il fallo precedente era un’entrata da dietro a forbice, da qui è arrivata la reazione. Al ritorno in Coppa Italia contro i rossoblù ennesi vincevamo 1-0 e siamo rimasti in 8 senza sapere come. Credo facciano meglio a stare in silenzio, visto che nelle ultime settimane hanno sempre giocato con l’uomo in più. Vorrà dire che magari loro istigano? Non lo so, ognuno tira acqua al proprio mulino. La loro squadra, comunque, è molto forte, hanno fatto degli investimenti importanti”.
Per quanto riguarda la caccia all’uomo?
“Mah, ognuno la vede a modo suo. Ribadisco che è stata una gara maschia da entrambe le parti, la posta in palio era molto alta. Senza l’inferiorità numerica ce la saremmo giocata a viso aperto, per noi sarebbe stato importante riaprire il nostro campionato. Il risultato finale dice che hanno vinto 1-0 e ormai è acqua passata”.
Non trovate i tre punti da cinque partite. È solo un fatto tecnico o influisce quello mentale?
“Purtroppo ho sempre tante assenze. Quando ti manca gente come Pirrone e Di Miceli sei ovviamente penalizzato. Poi anche Jimoh viene buttato fuori, insomma siamo stati sempre con la coperta corta. Tra infortuni e squalifiche, là davanti resta il povero Picone a fare la guerra da solo, tanto che a volte ho dovuto mandare Alderuccio a fare il centravanti negli ultimi scorci di gara. All’inizio nessuno ci ha chiesto 30 vittorie ma un campionato d’alta classifica e mi sembra che i ragazzi stiano rispettando i programmi. Chiaramente non sono soddisfatto, perché vorrei giocare e chiudere le gare 11 contro 11, insomma non do la colpa solo al direttore di gara di turno, ma il nostro atteggiamento deve cambiare in positivo. Abbiamo fatto falli cretini e stupidi che ci hanno penalizzato per la gara in corso, oltre che ovviamente per quella successiva”.
L’obiettivo ad oggi qual è?
“Fare più punti possibile, poi quello che viene ci prendiamo. Ovviamente spero di recuperare i tre che sono fuori per essere sempre più competitivi”.
Nei giorni scorsi c’è stato un faccia a faccia tra presidente, staff e giocatori. Come è andata?
“È stato positivo. È servito per ricompattare un po’ tutto. Parliamoci chiaro, nel girone di ritorno fuori casa abbiamo sempre fatto punti, ho perso solo due gare entrambe tra le mura amiche, in cui ci mancavano tanti giocatori ed il campo ci ha condizionato maledettamente. Ho fatto gli stessi punti sia dentro che fuori, mentre il fattore campo dovrebbe essere un’arma in più che per noi ancora non c’è”.
Se aveste continuato a giocare in campo neutro, dove sarebbe l’Alcamo adesso?
“Dove sarebbe non lo so, ma sicuramente avremmo avuto qualche punto in più. Ma anche in un campo in terra battuta credimi. Siamo una squadra che prova a fare gioco, ma su quel fondo non riusciamo a fare due passaggi di fila”.
Domenica fate visita al Pro Favara che si giocherà il tutto per tutto…
“Partita classica da girone di ritorno del nostro campionato, da tripla. Chi sbaglia di meno, sotto tutti i punti di vista, porta i tre punti a casa. Mi auguro di non cadere in possibili trappole, come nelle ultime settimane, che ci hanno fatto perdere la bussola. Bisogna stare tranquilli e giocarsela. Non è squadra da bassifondi comunque il Favara, davanti ha gente di qualità come Cordaro e Scillufo, e tra le mura amiche rende al meglio. Ha perso in casa solo tre partite, ma tra l’altro prima del mercato di dicembre. Li ho visti giocare contro la Parmonval, dove meritavano di vincere, e mi hanno fatto un’ottima impressione”.