Akragas-Siracusa: ad Agrigento vince lo sport

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Anche il tempo sembra essersi messo dalla parte di chi oggi, all’Esseneto, voleva assistere ad

Anche il tempo sembra essersi messo dalla parte di chi oggi, all’Esseneto, voleva assistere ad una grande giornata di sport: la domenica agrigentina inizia con importanti scrosci d’acqua che potevano in qualche modo mettere più di un dubbio a chi voleva dirigersi presso ‘il tempio’ del tifo biancazzurro, ma proprio pochi minuti prima un gran sole inizia a fare capolino sopra la città e contribuisce a rendere colorato un derby che, in campionato, mancava da tanti anni.

Doveva essere festa dello sport e festa dello sport è stata: più di duemila i tifosi di casa, più di trecento i supporter provenienti da Siracusa, uno stadio interamente biancazzurro con tanti bambini delle scuole calcio locali sugli spalti ed una coreografia degna di categorie superiori. Difficile, anche in altri gironi di Lega Pro, trovare un clima simile a quello visto oggi ad Agrigento: si parte subito con un omaggio, da parte del presidente dell’Akragas Silvio Alessi, al suo omologo aretuseo, Gaetano Cutrufo, il quale dal patron akragantino ha ricevuto una targa in segno di vicinanza tra le due società. Un bel gesto in campo, che prosegue poi sugli spalti: la curva sud omaggia i tifosi del Siracusa con lo striscione ‘fratello aretuseo’, dallo spicchio riservato agli ospiti partono gli applausi ed i cori di approvazione per il gesto dei supporter locali. Un bello spettacolo sugli spalti, preludio ad un derby tutto da vivere.

La partita vive tra alti e bassi, ma è molto carica di grande intensità agonistica che non lascia spazio a sbadigli o a momenti di noia; entrambe le squadre vogliono vincere: il Siracusa vede nel mirino la possibilità di allungare la sua striscia positiva e continuare il sogno verso i piani alti della classifica, l’Akragas non subisce reti da più di 270 minuti e davanti il suo pubblico sente vicina la possibilità di portare a casa un altro importante derby. I ventidue in campo si affrontano in un clima di fair play, che è da esempio sia per i prossimi derby siciliani che, in generale, per un calcio che vuole tornare ad essere vissuto sugli spalti senza tensioni tra opposte tifoserie.

Alla fine il gol, l’unico del match, arriverà nel secondo tempo grazie ad un’azione di contropiede magistralmente iniziata dal capitano dell’Akragas, Thiago Cazè, e finalizzata con una ‘palombella’ da Salvatore Cocuzza, giunto al terzo gol in quattro partite che, difficile affermare che sia un caso o meno, coincidono con le quattro sfide in cui gli agrigentini sono rimasti imbattuti. Lo stadio riconosce il ‘momento di grazia’ del numero dieci akragantino e tributerà a Cocuzza un’autentica standing ovation al momento della sua sostituzione.

Negli ultimi venti minuti poi, grandi emozioni da una parte e dell’altra: l’Akagas, con Palmiero e Coppola, coglie due legni incredibili da altrettante conclusioni da lontano che, se insaccate, avrebbero letteralmente fatto venire giù l’Esseneto. Il Siracusa, dal canto suo, vorrebbe evitare di mettersi in viaggio verso casa senza aver prima portato via almeno un punto e nei minuti di recupero appare incredibile come, dopo un’accesa carambola nell’area piccola, gli aretusei non riescano a insaccare una rete che sembrava praticamente già fatta. Alla fine, tutto termina così com’era iniziato: grande festa sugli spalti, grande fair play e grande vittoria dello sport prima ancora che della formazione di casa. Agrigento e Siracusa, al momento, sono le uniche due città che in Sicilia sorridono, calcisticamente parlando: i biancazzurri, dopo essersi quasi rassegnati alla retrocessione per via di importanti problemi societari, adesso sono fuori dai play out, i ‘leoni’ invece, nonostante la battuta d’arresto, permangono in zona play off. E mercoledì, per l’Akragas, arriva un altro derby molto sentito, questa volta in quel di Messina su un campo che, tra le altre cose, è dedicato ad un indimenticabile ex che risponde al nome di Franco Scoglio.