Akragas, presentato Di Gaetano: “Ho la pelle d’oca. Voglio portare Agrigento via da queste categorie”

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Giornata di conferenza stampa in casa Akragas quest’oggi. Il club biancazzurro ha presen

Giornata di conferenza stampa in casa Akragas quest’oggi. Il club biancazzurro ha presentato il nuovo tecnico, Francesco Di Gaetano, ex allenatore in seconda del Trapani (ai tempi di mister Boscaglia) e in passato sulle panchine di Paceco e, lo scorso anno, Palazzolo. A presentarlo il vicepresidente Giovanni Castronovo:

NOVITA’ SOCIETARIE “Vogliamo essere chiari, in società non è cambiato nulla. Abbiamo una personalità molto importante per il futuro, ovvero Sonia Giordano. Lei è entrata con spirito agrigentino e si è spesa in prima persona per portare avanti il progetto. Lei è una imprenditrice seria e capace. Ha messo a disposizione le risorse, 50mila euro, per fare domanda di ripescaggio in serie D. Ci è sembrato doveroso, per un atto di galanteria e proprio perché era bello, offrirle la presidenza. Lei è rimasta spiazzata ma poi ha accettato di buon grado. Io faccio e continuerò a fare quello che ho sempre fatto per l’Akragas, non cambia assolutamente nulla”.

ALTRI INGRESSI IN SOCIETA’? “Siamo più forti in società rispetto a prima, non solo sotto il profilo numerico, ma proprio dal punto di vista di gente che si spenderà in prima persona. Non escludo che a breve ci sia qualche altro ingresso in società. Le porte dell’Akragas sono aperte, qui non c’è ostruzionismo nei confronti di nessuno. Finché si cresce, in una dimensione di progresso per l’Akragas e per la città di Agrigento, noi siamo pronti ad accogliere gente seria”.

L’ARRIVO DI MISTER DI GAETANO “Sono particolarmente contento di poterlo presentare, c’è un rapporto che ci lega al di là del calcio. Già all’epoca della Lega Pro avevo suggerito al club il nome di Ciccio di Gaetano. Avevamo fatto un sondaggio fin dai tempi della pandemia”.

LA SEPARAZIONE DA MISTER LONGO “Gaetano Longo era il nostro allenatore e sarebbe stato confermato, è una persona che noi stimiamo. Ma dato che c’è la possibilità di presentare la domanda di iscrizione in serie D, quel campionato non sarebbe stato compatibile con i suoi impegni familiari e i suoi impegni di scuola calcio. A malincuore Longo ha declinato il nostro invito, ma non escludo che sotto altra forma possa fare del nostro gruppo”.

SCELTA “La nostra scelta è caduta sull’unico nome che avevamo in mente, Ciccio Di Gaetano. Lui aspettava l’Akragas. Nella vita si incastrano delle situazioni che poi ti dànno la dimensione che nulla accada per caso. Le sue motivazioni non ce le ha nessuno, lui è figlio del compianto Totò Di Gaetano che ha guidato l’Akragas in passato.

RETROSCENA “La prima volta che ci siamo incontrati con Di Gaetano, alla presenza di Russello e Sonia Giordano, si è presentato con una foto dell’Akragas 1977/78 allenata da suo padre. In quella foto c’era un bambino di cinque anni che era lui”.

EMOZIONE “Vederlo oggi sulla panchina dell’Akragas è un’emozione particolare per i più datati. Lui aveva voglia di ricoprire quel ruolo che aveva già ricoperto suo padre. Anche Sonia Giordano è rimasta entusiasta per le sue idee calcistiche. Alla luce di tutto ciò abbiamo definito tutti i dettagli e quindi celebriamo quel matrimonio che era nell’aria da diverso tempo. Lo presento con grande gioia e sono convinto che l’Akragas con Ciccio potrà aprire un ciclo, come fatto da Boscaglia a Trapani”.

STAFF “Con lui verrà ad Agrigento Vincenzo Porretto, come secondo. Anche lui ha la sua esperienza a livello di calcio giocato e allenato. È a fianco di Ciccio da quando ha cominciato a svolgere l’attività di allenatore”.

OBIETTIVI “In Eccellenza vogliamo disputare un torneo di vertice, ma vogliamo fare bene anche in caso di serie D. Ciccio sarebbe un lusso per l’Eccellenza, ma è anche un ottimo allenatore per la serie D. Non scordiamoci che l’anno scorso è stato accostato al Palermo. E inoltre aveva ricevuto proposte da altri club, che lui ha rifiutato ritenendo che fosse meglio l’Eccellenza ad Agrigento che la serie D altrove. Quindi gli diamo il benvenuto”.

SARA’ SERIE D O ECCELLENZA? “Sembra che la LND abbia allungato i tempi d’iscrizione fino al 24 luglio. Questo mi fa essere ottimista, perché se allunga i tempi vuol dire che tante squadre non sono in regola. E non tutte avranno il tempo per esserlo. Da una prima classifica a livello nazionale, noi dovremmo essere al quarto posto, perché c’è il Lamezia, l’Anconitana, il Latina e poi l’Akragas. Abbiamo 36 punti in graduatoria. Per dare una dimensione, il Canicattì ne avrebbe 18. Con questo non voglio illudere nessuno, ma se facciamo la domanda un minimo di ottimismo bisogna averlo. A oggi possiamo ragionare in ottica serie D, costruendo una squadra che sia competitiva per la serie D e una squadra a vincere per l’Eccellenza. Ci dovremo munire di under. Si vive alla giornata, piano piano ci sono squadre che annunciano che si ritirano e altro… Tante squadre hanno debiti per quel che riguarda lo scorso anno, se tutto ha una logica tante squadre non dovrebbero iscriversi”.

CRITICHE “Qualcuno sui social critica chi fa domanda di ripescaggio e sale di categoria? Ma magari arrivassi in serie A così (ride, ndr)… A differenza dell’anno scorso, dove siamo ammessi in Eccellenza per mancanza di organico, quest’anno la serie D la richiediamo perché sono convinto che se avessimo finito il campionato, con Gaetano Longo in panchina, noi ce la saremmo giocata fino alla fine. Ci sono state negate le possibilità di potercela giocare”.

A presentare il tecnico anche il dirigente biancazzurro Giancarlo Rosato:

SCELTE DI RUSSELLO SONO GARANZIA “Ho conosciuto il mister, ma la fama lo precede e ho avuto il piacere di verificare i suoi successi sportivi. La società ha deciso di affidarsi a Ernesto Russello per le scelte tecniche, quella è una figura di assoluta garanzia. Le sue scelte sono sempre quelle giuste, perché qui nessuno ha le conoscenze tecniche che ha lui. Dunque è lui che opera le scelte migliori. Con il mister valorizziamo le qualità umane e tecniche”.

OBIETTIVI SOCIETARI “La società ha un obiettivo chiaro, fare calcio in modo innovativo, serio e programmatico. Da parte nostra ci sarà tutto l’impegno per realizzare tutto ciò nel più breve tempo possibile”.

Infine è stata la volta del mister, Francesco Di Gaetano:

LEGAME “Voglio ringraziare tutti per l’accoglienza perché fa molto piacere trovarsi in un contesto del genere e ricevere quest’accoglienza. La piazza di Agrigento non è da associare a un contesto di Eccellenza o di serie D. Non si può non accettare l’Akragas, personalmente sono legato a questa città e ho dei ricordi che solo a pensarci mi fanno venire la pelle d’oca. Ero piccolino, è vero, ma oltre ad aver vissuto le cose fisicamente, poi le ho vissute attraverso i racconti di vari personaggi. Si parla di 43 anni fa, se qualcuno ancora parla di mio padre questo mi riempie d’orgoglio”.

PELLE D’OCA “Per me è un orgoglio essere qua, ho la pelle d’oca. Fa piacere ricevere questi complimenti, ma a bocce ferme siamo tutti bravi. Questo bisogna però dimostrarlo in campo ed è quello che sono abituato a fare. Non faccio proclami, entro sempre in punta di piedi perché mi ritengo una persona umile ma consapevole del fatto che chi mi chiama si aspetta tanto da me. Non ho nessuna difficoltà a mettermi in gioco, l’ho sempre fatto”.

RIPARTENZA DAL BASSO “In passato in panchina sono arrivato a San Siro in Coppa Italia contro l’Inter, poi ti ritrovi a partire dall’Eccellenza. Probabilmente qualcuno si può anche abbattere e non uscire da questo tunnel. Io invece mi sento una persona forte e sto dimostrando sul campo di poter fare questo lavoro. Voglio aiutare Agrigento a uscire fuori da queste categorie che non le appartengono”.

SOGNO CHE SI REALIZZA “Ho sempre sperato di poter allenare qui, ho visto sempre l’Akragas come una società gloriosa. Voglio guidarla nel migliore dei modi. Sono un sognatore, un ottimista e immagino a occhi chiusi sempre scene positive. Il campo dirà quello che succederà, il calcio è figlio di situazioni, di annate e non dipenderà solo da come lavoreremo. Oggi realizzo un sogno. So che il cammino non sarà facile, ma sono sicuro che con l’aiuto di tutti, dello staff tecnico, dei tifosi e di tutti quanti, si potranno raggiungere i risultati sperati. Deve esserci una grande sinergia”.

TIFOSI “Ai tifosi chiedo solo ed esclusivamente di stare vicini alla squadra. Questo per un solo fatto: l’Akragas non è mia, né dei dirigenti. L’Akragas è dei tifosi, degli agrigentini. Se non la supportate voi, noi non abbiamo senso”.

MERCATO “Riguardo ai nomi che si fanno, penso che sia fisiologico associare qualche nome, dato che già ho allenato qualcuno di questi e lì (a Palazzolo, ndr) c’era qualche nome importante. Non conoscendo però la categoria in cui giocheremo, dobbiamo essere bravi a dar forma a una squadra che possa essere di spicco in Eccellenza o ben figurare in serie D. L’unico problema che potrebbe nascere è quello degli under, perché in caso di serie D servono almeno 10-12 under interessanti. Credo che in D non si possa puntare a fare fin da subito un campionato di vertice. Se sarà Eccellenza, invece, sarà un campionato di vertice e proveremo a vincerlo, accettando sempre il verdetto del campo”.

INIZIO DI STAGIONE “Le partite di Coppa Italia spesso servono per rodare il gruppo e sarà un test di allenamento importante. Dovremo sempre provare a vincere perché la mentalità dovrà essere quella. Io sono fatto così, anche quando gioco a carte con le mie figlie faccio di tutto per vincere”.

CARRIERA “Ho giocato in squadre e società in cui era richiesto vincere. Fortunatamente mi è riuscito da calciatore. Poi ho intrapreso quel percorso con mister Boscaglia che tutti conoscono benissimo e quindi anche lì la mentalità era quella di vincere. Era un lavoro di squadra, che deve essere e caratterizzare questa società”.

FIDUCIA IN RUSSELLO “Abbiamo la fortuna di avere Russello come ds. Non lo scopriamo adesso e conosciamo le sue qualità, la sua bravura e la sua tenacia. Nella vita non molla mai un centimetro. È molto competente, si valuteranno dei profili che facciano al caso nostro. Non saranno presi dei profili tanto per prenderli e fare numero. Gli under sono difficili da reperire anche per le tante distrazioni che portano i ragazzi lontano dai campi di calcio. Ma anche nei campetti delle chiese si possono trovare dei ragazzi interessanti. I talenti ci sono ancora oggi, bisogna scovarli e farli crescere”.