Akragas: necessario rifiatare prima del rush finale

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L’elemento più bello di questa triste domenica dell’Esseneto, sono gli applausi tributati da

L’elemento più bello di questa triste domenica dell’Esseneto, sono gli applausi tributati dal pubblico ai giocatori dell’Akragas e a mister Di Napoli subito dopo il fischio finale; i biancazzurri hanno perso tre punti importanti, che potevano voler dire più di mezzo passo definitivo verso la salvezza, eppure lo stadio ha applaudito la squadra nel giro di campo prima dell’ingresso negli spogliatoi. Questa istantanea finale proveniente dal tempio del tifo agrigentino descrive l’atmosfera interna a un ambiente che adesso, dopo aver tirato il fiato e rimesso a posto le idee, si dovrà concentrare per il rush finale del campionato dove ogni pallone sarà importante per ottenere l’obiettivo della permanenza nella categoria.

Chi segue le partite di tennis sa bene che anche il giocatore che domina il match ha alcuni game che non può fare a meno di cedere all’avversario; è quel momento del gioco in cui, dopo aver speso energie mentali e fisiche importanti, il giocatore in vantaggio non riesce ad essere competitivo in quel frangente ed aspetta la pausa per rifiatare. L’Akragas di oggi, contro la Paganese, è apparsa in questa stessa condizione: i giocatori di Di Napoli hanno speso molto portando a casa tanto nell’ultimo mese e, dopo cinque risultati utili consecutivi che hanno riaperto la lotta per la salvezza, alla terza partita in otto giorni la lucidità fisica e mentale è venuta meno e non si è potuto fare di più contro i campani. Negli spogliatoi mister Di Napoli si è preso la responsabilità della sconfitta ed ha parlato di necessità di far ritrovare nuovi stimoli e nuovo entusiasmo all’ambiente: “La squadra sta bene – ha dichiarato – Però adesso forse dobbiamo rifiatare: domani i miei saranno liberi, ho dato loro un giorno di riposo, da martedì dovremo ricominciare a chiarire le idee”.

Una difesa dei giocatori, quella dell’allenatore, ma anche l’ammissione di un peso molto importante portato dai suoi, che oggi al cospetto di una Paganese ben organizzata ha giocato brutti scherzi; del resto, l’Akragas vista contro i campani è sembrata lontana parente da quella che ha battuto Taranto, Matera e Siracusa e da quella che mercoledì ha strappato un punto d’oro al San Filippo di Messina: panchina corta, stanchezza e necessità di rifiatare, per fortuna subito dopo il match contro la Paganese non serviranno nuove trasferte e ci sarà la possibilità di tornare a far cantare l’Esseneto. La squadra di Grassadonia, per la cronaca, ha meritato anche se il rigore del vantaggio è apparso dubbio: compatta ed organizzata, più volte i campani hanno rischiato di passare avanti già nel primo tempo, l’Akragas dal canto suo è apparsa imprecisa ed a volte anche con la mente poco proiettata in campo, specie quando le disattenzioni difensive hanno rischiato di rendere più netto il successo campano.

Questa sconfitta deve quindi essere considerata come un vero incidente di percorso, in attesa che il riposo possa far recuperare una certa condizione: anche perché, sbagliare ancora in casa potrebbe essere decisamente deleterio. Gli uomini di Di Napoli devono quindi subito riprendere anche quella convinzione che ha portato l’Akragas nuovamente a galla, in modo da raggiungere quell’obiettivo che suonerebbe, vista la stagione, come un nuovo miracolo sportivo all’ombra dei Templi; nulla è perduto e niente è compromesso: come per i tennisti più esperti, dopo aver rifiatato nel ‘game’ contro la Paganese, adesso è tempo di rialzarsi e portare a casa meritatamente il match.