Akragas, l’addio di Castronovo: “Mi ero illuso che potesse durare per sempre. Non ci sono condizioni per fare calcio“

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Con una lunga lettera, l’avvocato Giovanni Castronovo, un po’ a sorpresa, annunc

Con una lunga lettera, l’avvocato Giovanni Castronovo, un po’ a sorpresa, annuncia il suo addio all’Akragas:

“Quando ti annamori di qualcosa pensi (o meglio ti illudi) che questo legame duri per sempre. Purtroppo non è assolutamente così, e nello scrivere questo post che decreta la fine di ogni mio rapporto con l’Akragas 2018 (che mai avrei pensato di dover predisporre) ne ho avuto la riprova. Per prima cosa intendo rivolgere un caloroso saluto a tutto il popolo biancazzurro, nonché a tutti coloro che in questi 2 anni, comunque emozionanti ed avvincenti, mi hanno supportato e sopportato (dirigenti, dipendenti, calciatori, allenatori, staff tecnico e medico, giornalisti), senza il cui sostegno non avremmo raggiunto traguardi prestigiosi.

Ricordiamoci che ho rilevato il club quando ancora si chiamava Olimpica AKRAGAS (che poi ho avuto l’onore, così come già accaduto nel lontano 2011 con l’Akragas Città dei Templi, di denominare, su richiesta dei tifosi, Akragas 2018) e militava nel campionato di Promozione.

Ottenuto il ripescaggio in Eccellenza, abbiamo disputato comunque un ottimo campionato,(riportando l’entusiasmo in città e riempendo il Tempio quasi tutte le domeniche) poi interrotto dalla nota pandemia, quando ancora le speranze di andare in D, anche attraverso i play off, erano più che concrete.

Quest’anno, malgrado le difficoltà causate dal Covid, nel mini torneo disputato, siamo in ogni caso approdati in finale, poi purtroppo persa in malo modo. Ed anche nel mio precedente biennio (2011-2013) trascorso all’interno del sodalizio biancazzurro, i risultati conseguiti sono stati davvero eccellenti (sconfitta nella finalissima dei play off all’Esseneto, dinnanzi ben 5000 persone, per 0-1 contro la Città della Cava, maturata a soli 11 minuti dal termine su calcio di rigore, e successiva promozione l’anno successivo dopo una fantastica cavalcata che ha avuto il suo epilogo in quel di Monreale, il 17 marzo 2013, a ben 5 giornate dal termine). Sono stati, dunque, anni di vittorie, soddisfazioni ed ottimi risultati.

Inoltre mi onoro del fatto che, nei momenti più bui del club, quando era prossimo a fallire o comunque era caduto in bassa fortuna, ho fornito sempre il mio sostegno, mettendomi sempre al servizio del Gigante con dedizione, amore, passione e denaro. Ma di tutto ciò probabilmente molti dalla memoria corta (o volutamente tale) non se ne ricordano. Oggi, con grande rammarico, ho avuto modo di verificare che le condizioni per fare calcio ad Agrigento, in modo serio e proficuo, come piace a me, sono venute meno. Ed infatti, al netto delle questioni tra soci di minoranza e socia di maggioranza e dei cospicui debiti (si è parlato di circa 90000€) che graverebbero sul club biancazzurro (così come appreso dalla lettura dei comunicati riportati dal sito ufficiale), sulle quali non voglio entrare (almeno in questa sede), ritengo che giunti al 2 agosto (giorno in cui quasi tutte le squadre del campionato di Eccellenza hanno iniziato la preparazione atletica precampionato) non sia oggettivamente possibile allestire, ripartendo peraltro da zero(dopo che si è deciso di abbandonare il progetto tecnico importante intrapreso, che vedeva alla guida tecnica l’apprezzato e stimato mister Pippo Romano) una squadra competitiva che possa onorare la maglia biancazzurra, e che abbia le carte in regola per giocarsela con tutte le altre compagini per tentare la scalata alla serie D.

Peraltro,non essendo noti chi saranno questi nuovi imprenditori che subentreranno, ne tantomeno quelle che saranno le loro idee calcistiche, mi pare alquanto evidente (trovandoci come detto già gli inizi di agosto) che siamo di fronte ad uno scenario futuro (sempre calcisticamente parlando) assai confuso ed incerto, del quale non intendo in alcun modo far parte. E così, dopo 2 notti insonni, ho maturato questa sofferta, ma irrevocabile, decisione, che tenevo ad esternarvi in modo chiaro e senza possibilità di equivoci e fraintendimenti.

Mi auguro che tutto ciò sia frutto di una mia errata convinzione, ma oggi la penso così, e per tale ragione intendo fare un passo indietro Poi, come in ogni cosa, il tempo sarà galantuomo. Ovviamente manterrò sempre l’Akragas nel mio cuore a vita, tenendo a precisare che il mio legame affettivo e lavorativo con Agrigento non verrà meno, ma quello calcistico purtroppo sì, almeno allo stato dell’arte.

Auguro a chi subentrerà le migliori fortune, auspicando che l’Akragas possa raggiungere quelle categorie che la città di Agrigento merita. Spero di cuore che sia un arrivederci e non un addio…. Forza Akragas ieri, oggi,domani e sempre…”.