Akragas, Deni: “Se la squadra nel finale di stagione non ha avuto il nervo dritto non è responsabilità della società”

Il patron dell’Akragas, Giuseppe Deni, in un video-comunicato ha spiegato:

“Siamo a fine campionato e ritengo sia doveroso da parte della proprietà fare un resoconto di questa stagione. Parto da lontano, da quando siamo venuti in Akragas e con il vicepresidente Callari ci siamo sobbarcati di acquisire un’Akragas che usciva da una situazione travagliata. Subito dichiarammo che l’Akragas doveva recitare un ruolo di primo piano in Eccellenza, impegno che abbiamo rispettato, siamo arrivati secondi e abbiamo perso la finalissima play off nazionali. Al secondo anno abbiamo dichiarato che avremmo fatto un campionato da protagonisti e abbiamo vinto il campionato, portando l’Akragas in Serie D”.

“Chiaramente le dinamiche della D sono diverse da quelle dell’Eccellenza. Ci siamo impegnati quest’anno a consolidare la categoria e anche a consolidare noi stessi che non eravamo preparati a un campionato direi quasi semiprofessionistico. Nella vita bisogna sempre imparare, noi quest’anno non abbiamo puntato a vincere il campionato, ma in sordina abbiamo detto che avremmo fatto un campionato dignitoso”.

“Abbiamo allestito una compagine di buon valore per potere arrivare agli obiettivi della società. Oggi vorrei fare un appunto, mi sembra doveroso per il rispetto che si deve avere per il nome dell’Akragas. L’Akragas di quest’anno non era una compagine di Eccellenza e nemmeno di ragazzini che per la prima volta si cimentavano a un campionato di Serie D per la prima volta. Era un’Akragas importante che doveva recitare sì un campionato di consolidamento, ma anche un ruolo medio-alto, tra le prime sei, sette, otto posizioni in classifica”.

“In rosa avevamo elementi che hanno fatto la B, la C, tantissimi campionati in D. Era una compagine di tutto rispetto che doveva recitare un ruolo ben preciso. L’obiettivo dato all’area tecnica era di consolidare la categoria, ma abbiamo anche detto che l’Akragas aveva e ha una dignità da difendere. Nessuno ha delega per potere dire che questa era una squadra quasi ridicola nel panorama della Serie D. Che ognuno si accolli le proprie responsabilità”.

“Se questa squadra nelle ultime gare non ha avuto il nervo dritto per potere disputare questo finale di campionato non è sicuramente colpa della società o dei dirigenti. Ognuno si accolli le proprie responsabilità senza fare proclami che non hanno senso né una visione comparata alla realtà dei fatti”.

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Redazione