Aggressione all’arbitro a Torre Archirafi, il presidente Romano non si dà pace: «Devastato e deluso, sto valutando se lasciare»

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Proseguono le reazioni dopo i gravi fatti accaduti il 5 aprile scorso a Torre Archirafi, dove un arbitro 19enne è stato brutalmente aggredito da alcuni calciatori dell’Under 17 della Asd Russo Sebastiano Calcio di Riposto. Nove giocatori sono stati fermati dal giudice sportivo con squalifiche di cinque anni, mentre quattro di loro sono stati sottoposti anche a Daspo da parte del Questore di Catania.

A parlare oggi è Pietro Romano, presidente della società, che dalle colonne de La Sicilia ha espresso tutta la sua amarezza: «Sono devastato. Anni di lavoro e passione per il calcio oggi compromessi da un episodio deplorevole e ingiustificabile. La violenza è inaccettabile, senza se e senza ma».

Romano non nasconde la propria responsabilità organizzativa: «La gestione dell’ordine pubblico di una partita Under 17 affidata a un gruppo di genitori si è rivelata un fallimento. Purtroppo non ero presente e probabilmente ho sottovalutato l’importanza della gara. I ragazzi hanno sbagliato, su questo non ci sono dubbi. Facciamo il possibile per educarli ai valori dello sport, ma non è facile. La punizione che subiranno, pur grave, temo non risolverà il problema di fondo».

In un passaggio particolarmente toccante, il presidente ammette: «Mi trovo in una fase di profonda delusione mista a smarrimento. Devo capire se continuare o mollare tutto. Questa per me è sempre stata una passione portata avanti con sacrifici».

A fargli eco, anche la portavoce dei genitori dei ragazzi coinvolti: «Siamo consapevoli della gravità di quanto accaduto. Chiediamo scusa all’arbitro per la terribile esperienza. Ma i nostri figli non sono mostri: sono provati, scossi, e profondamente pentiti».

La Procura e la Federazione continuano intanto a monitorare la situazione. La speranza è che da questo episodio tragga insegnamento tutto il movimento calcistico giovanile, perché episodi simili non si ripetano più.