Adrano, si dimette il ds Manganaro: ‘’Stavamo per ripartire ma è arrivata altra mazzata’’-Il comunicato

Attraverso una nota ufficiale la società Adrano fa sapere che il direttore sportivo Massimo Manganaro ha rassegnato le proprie dimissioni. Queste le parole del dirigente che vi riproponiamo integralmente.

“Non sussistono più le condizioni per proseguire nel tentativo di salvare questa squadra. Proprio per oggi avevamo in programma un incontro con i giocatori per discutere degli accordi economici da qui fino a fine campionato; ci eravamo mossi per ricreare una struttura societaria e di squadra adeguata al contesto, ma ieri è arrivata la cosiddetta ‘goccia che ha fatto traboccare il vaso’. È infatti pervenuta in sede una raccomandata da parte del Comune relativa al pagamento delle spese arretrate per la fruizione del campo: un fulmine a ciel sereno, perché come detto eravamo sul punto di ripartire. Non voglio stare qui a discutere su chi debbano essere addossate le colpe, ma se è vero che esiste un regolamento che vale per tutti, è altrettanto vero e giusto che esso venga rispettato da ambo le parti. La vecchia dirigenza si è mostrata inadempiente nel pagamento delle spese come anche l’amministrazione non ha garantito i giusti servizi che una struttura richiede e a causa di ciò siamo stati costretti a non poterci allenare per un mese. Durante questo periodo così travagliato, ho messo tutto me stesso, persino la faccia, ricevendo insulti e minacce per il bene di questa piazza a cui tengo davvero molto. Ho avuto modo di conoscere e stimare persone perbene, in primis l’avvocato ed adranita Mario Costa, che in maniera incondizionata ci ha indotto fiducia per poter proseguire, poi tutti i collaboratori che, sottraendo tempo e spazio alle proprie attività, si sono spesi affinché si riuscisse a salvare la squadra ed infine i ragazzi della juniores che domenica, come me, hanno messo la faccia. Dispiace doverlo ammettere, ma purtroppo questi sforzi sono stati resi vani. Avevamo una grande occasione per riscattarci ma non posso più permettere che la buona volontà di tutti questi soggetti venga maltrattata”.

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Redazione