Acr Messina, Cocchino D’Eboli a 360° gradi a GS.it: “Gettate le basi per un futuro importante. Campionato e mercato…“

Questa è una città che non può stare in Serie D“. Ai microfoni di Goalsicilia.it, Cocchino D’Eboli, uomo mercato di grande esperienza e consulente dell’Acr Messina, fa trasparire grande passione e grande trasporto per il progetto giallorosso. Con lui abbiamo fatto il punto in casa peloritana. 

Direttore, siamo alla fine del 2020, è già tempo di un primo bilancio con la squadra che è seconda a -1 dalla vetta…

“Direi che il primo bilancio è piuttosto positivo, abbiamo pagato diversi infortuni e probabilmente ci manca qualche punto, vedi le gare con Gelbison e Rotonda, ma siamo soddisfatti. La classifica va delineandosi ma bisogna sempre stare con i piedi per terra perché, in campionati come questo, le sorprese non mancano mai”.

L’Acr è una squadra che gioca bene al calcio, tanto merito va sicuramente al lavoro di mister Novelli…

“Per una piazza come Messina si è fatta una scelta precisa e legata alla professionalità, serviva un allenatore con il suo credo, con una filosofia ben precisa e con delle idee tecnico-tattiche forti. Aveva già allenato in piazze importanti ed è per questo che abbiamo puntato su di lui. Poi a qualcuno piaceva l’idea del zemaniana e subito ho pensato a Novelli… (ride ndr). Senza soldati comunque non si vince la guerra quindi i complimenti vanno estesi anche ai giocatori. Questo è un campionato livellato e molto lungo ma proprio alla lunga usciranno fuori i veri valori e noi siamo una squadra che prova sempre a fare la partita”.

Fc Messina e Acireale sono forse le avversarie più temibili nella corsa alla Serie C…

“Sì ma ci saranno anche le sorprese, vedi Licata, Cittanovese e Dattilo di cui conosco diversi calciatori. Si lotterà fino alla fine, ci sono sei/sette squadre che punteranno a vincere e chi avrà la società più seria avrà la meglio: con il massimo rispetto per le altre, io parlo della mia e abbiamo una società forte con i signori Sciotto e Del Regno che insieme hanno gettato le basi per un futuro importante”.

Oltre alla società, vince anche la città…

“Di Messina non c’è bisogno di sottolineare niente, è una città super, con un pubblico straordinario. Sono orgoglioso degli attestati di stima che mi arrivano e ricambio perché mi sono affezionato a questa piazza e meritano categorie importanti che non voglio nominare ma per le quali stiamo lavorando, con la proprietà siamo sulla buona strada”.

Facciamo un passo indietro, nella costruzione della squadra avete puntanto su un’ossatura over forte e di esperienza…

“Abbiamo preso ragazzi che l’anno scorso avevano vinto il campionato, vedi Lomasto e Vacca a Bitonto, Aliperta e Addessi alla Turris, poi Sabatino e Bollino che arrivano dalla Serie C. I nomi però non bastano, servono lavoro e sacrificio”.

E poi servono gli under, i vostri sono tra i migliori del girone…

“La Serie D è forse la categoria più difficile di tutte perché ne vince sola una e chi ti fa vincere sono gli under, se non hai i giovani bravi, non vai da nessuna parte. I nostri under li conosco personalmente, Cascione ex Taranto e Bari, Gioffrè che viene da un campionato vinto alla Turris, Lai uno dei migliori portieri di D della scorsa stagione. Le uniche new entry della categoria sono Cretella che è un gioiellino scuola Napoli che era in prestito a Pagani e Crisci che sta ben figurando. Ci sono anche altri ragazzi che stanno trovando meno spazio ma non sono delle alternative, chi merita gioca”.

Mercato in uscita, partirà qualcuno dell’attuale rosa?

“Per me non si muove nessuno e la società, come me, è ferrea e decisa ad andare avanti fino alla fine con questo organico”.

Questa squadra sembra completa in tutti i reparti, se dovesse servire una ciliegina, qual è il reparto dove intervenire?

“Sembrerò presuntuoso, ma come si fa a rinforzare questa squadra? Se qualcuno che gioca meno chiedesse di partire, bisogna valutare, ma ad oggi è difficile apporre modifiche. Nel caso dovesse servire, valuterò il meglio per il nostro progetto ma questi ragazzi, dal primo all’ultimo, stanno dando la vita per la causa e vanno rispettati”.

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Damiani Vittorio