Attraverso una lettera pubblicata sui canali del club, il capitano dell’Acireale, Giuseppe Savanarola, ha chiamato a raccolta tutti i tifosi granata:
“È vero, nel costruire qualcosa ci vuole tanto tantissimo tempo, nel distruggerla pochissimo ma il segreto sta nel fatto che bisogna sempre restare equilibrati nel bene e nel male senza esaltarsi o deprimersi lucidi e riflessivi nelle scelte che si fanno pur facendole a volte con grandissima difficoltà perché difficili da accettarle pensando che la cosa più facile e giusta da fare sarebbe mollare e sparare a zero su tutto e tutti soprattutto sui diretti interessati…
Ma da acese, tifoso, amico e fratello di tanti tifosi-ultras, giocatore, capitano, padre di due bambini che amano l’Acireale dico che questo noi non possiamo farlo, non possiamo accettarlo… Penso che se le cose dovessero andare male noi dovremmo essere lì ugualmente, gli ultimi a mollare, gli ultimi a dire che è finita, gli ultimi a dire ci abbiamo provato e non ce l’abbiamo fatta! Dovremmo prenderci per mano, guardarci negli occhi, tristi ma orgogliosi di aver dato e fatto tutto il possibile, aver combattuto per qualcosa che ci lega eternamente, non di sangue ma di passione amore e senso di appartenenza ai colori della nostra città, perché difenderli è un nostro dovere a prescindere dal risultato del campo che oggi è l’ago della bilancia di tutto il resto! È vero il popolo acese è stanco amareggiato e in parte anche umiliato perché sappiamo bene cosa meritiamo per il nostro passato e il nostro blasone, ma oggi dobbiamo accettare la realtà e calarci nella parte con la giusta mentalità
che serve. In questi casi via il vittimismo, via il pessimismo… Tizio, caio o Sempronio che piaccia o meno (io compreso siamo noi e solo noi quelli che per ora possiamo e dobbiamo salvare il salvabile… giudizi negativi, attacchi a terze persone ci sta rendendo schiavi di noi stessi), ci sta sfuggendo di mano l’obiettivo più importante! Mettiamo da parte rancori che arrecano solo danno alla squadra che tanto amiamo, facciamolo solo per l’Acireale, questo è un patto tra noi che va oltre tutto e tutti… l’Acireale lo merita.
Chiedo in prima persona di darci per l’ennesima volta una mano:
Grandi, anziani, piccoli, bambini tutti! Non chiedo di accettare ciò che magari non si vuole più accettare, non voglio convincere nessuno, ma so che ci state male e che quando l’Acireale chiama voi ci siete sempre stati e anche questa volta ci sarete”.