Uomo simbolo e capitano vecchio stampo. Basta questo per descrivere Peppe Savanarola, che anche nella prossima stagione indosserà la maglia dell’Acireale. Queste le sue parole a Goalsicilia.it.
Peppe, partiamo dal rinnovo…
“Una cosa voluta sia da me che dal club. Siamo entrambi soddisfatti di questa scelta”.
Sei uno dei pochi calciatori ad accettare il rinnovo a scatola chiusa…
“Ai tempi ero consapevole di arrivare in una società che aveva avuto dei problemi. Sono sincero, al mio posto nessuno avrebbe preso questa decisione, ma penso di aver dimostrato l’amore che ho per l’Acireale calcio. Sono stato però ripagato dai risultati,, vedi quello che abbiamo fatto la stagione scorsa. Insomma ancora oggi ci sono persone che vanno oltre l’aspetto economico e considerano soprattutto i valori umani o di affetto”.
Si può migliorare il quarto posto (penalizzazioni a parte) della scorsa stagione?
“Me lo auguro ma è presto per fare previsioni. Non si sa ancora che girone ci sarà, ovviamente ci saranno sempre quelle 3/4 squadre che punteranno a vincere. La società so che sta lavorando per cercare di riconfermare quanti più calciatori possibili così da dare un seguito al progetto”.
Dal punto di vista psicologico nella prossima stagione sarete più liberi?
“Beh sì, mentalmente saremo più sereni sia noi che la società. L’anno scorso non era facile andare avanti affrontando certe situazioni. Magari ti ammazzavi la vita per vincere la domenica e poi il martedì ti vedevi i punti tolti, ovviamente ti demoralizza un po’. Da questo punto di vista non ci dovrebbero essere problemi nel corso del prossimo campionato”.
C’è un momento dell’anno scorso che rimarrà sempre nei tuoi ricordi?
“Diversi. Sicuramente la vittoria a Palermo e quella col Messina, avevano un peso importante perché sapevamo che i nostri tifosi ci tenevano parecchio. In particolar modo quella al ‘Barbera’ anche perché non avevamo per nulla i favori del pronostico”.
E c’è un ricordo di quella partita in particolare?
“Il riscaldamento”.
In che senso?
“Si vedeva una concentrazione pazzesca in tutti, a quel punto davvero ho cominciato a credere alla possibilità di potere vincere. In altre partite, anche per smorzare un po’ la tensione, qualche battuta scappa sempre. Lì invece eravamo concentrati in modo impressionante”.
Hai dimostrato grande amore per l’Acireale anche adattandoti a giocare in più ruoli, ti manca solo fare il portiere. Dove ti piace però giocare di più?
“Sono un giocatore offensivo, anche se mi piace aiutare la squadra sacrificandomi. Forse il ruolo dove posso rendere meglio è dietro la punta in un 4-2-3-1, ma anche la mezzala nel 4-3-3 inserendomi da dietro. Insomma mi piace toccare tanti palloni, girare, dialogare con i compagni”.
C’è un giocatore con cui ti piacerebbe giocare?
“Mi hanno impressionati due ragazzi del Fc Messina, Dambros e Bevis. Non dico che ci vorrei giocare insieme non creiamo equivoci (ride, ndr), ma mi hanno colpito. Due calciatori che per il calcio di oggi potrebbero fare bene anche in categorie superiori. Attaccano la profondità, si sacrificano. In queste categorie è difficile trovare gente con tanta umiltà”.
Curiosità. È vero che in passato dovendo giocare contro l’Acireale un mal di testa è diventato un po’ più forte e situazioni simili…
“Chi te lo ha detto? (ride, ndr). Non voglio mancare di rispetto alle squadre in cui ho giocato perché mi sono sempre comportato da professionista. Sicuramente giocare contro l’Acireale non è facile. L’emozione di giocare nello stadio dove sei cresciuto, incontrare molti tifosi granata che sono anche amici e che magari ti dicevano 0Mi raccomando non ci fare gol’ (ride, ndr). C’era queste battute ma niente di più”.
Ti chiedo una battuta su Alessandro Arena. È davvero un possibile astro nascente del calcio siciliano?
“Ale è davvero forte. Mi ci rivedo un po’, fisico piccolino, non altissimo. Lui tecnicamente è devastante, gli vedo fare cose… ma deve crescere sotto l’aspetto caratteriale. Credo che un altro anno in D, con una squadra importante, gli potrebbe solo fare bene alla crescita”.