Acireale, Manes a GS.it: ‘Società? Ora servono fatti e non parole se vogliamo i play off. Chi ha messo in dubbio nostra professionalità…’
“Abbiamo una bella squadra in una bella piazza, sarebbe davvero un peccato non si risolvesse
“Abbiamo una bella squadra in una bella piazza, sarebbe davvero un peccato non si risolvesse questa fase difficile“. Alessandro Manes, ministro della difesa dell’Acireale, ai microfoni di Goalsicilia.it, fa il punto della situazione in casa granata. (foto Puccio Rotella)
Venite da una grande vittoria interna nel derby contro il Messina…
“Bellissima vittoria in una partita dal significato particolare sia per i tifosi che per noi che non vincevamo da un paio di gare. I nostri tifosi poi ci tenevano tantissimo e penso che gli abbiamo regalato una grandissima gioia”.
Dopo questi tre punti i play off tornano di moda…
“Abbiamo qualità e forza per raggiungerli. L’obiettivo potrebbe essere alla nostra portata ma è ovvio che ci devono essere le basi: senza serenità e tranquillità a livello societario, non si può ambire a nulla”.
Da questo punto di vista, avete avuto rassicurazioni? Gugliotta and co. hanno dichiarato di riuscire a portare a termine la stagione…
“Ci hanno rassicurato come avevano fatto anche gli altri ma da tanto tempo sentiamo parole su parole da parte di molti. Purtoppo nessuno ha mai fatto i fatti, speriamo che alle chiacchiere ora seguano le conferme e venga mantenuta la parola”.
Vi state comportando da uomini veri in una situazione delicata…
“Non era facile affrontare questi mesi. Poi, quando abbiamo avuto un momento di calo, non dico tutti, ma molti hanno cominciato a dubitare della nostra professionalità lanciando accuse brutte. Noi non gli abbiamo dato peso, abbiamo sempre lavorato e seguito la nostra strada perché sapevamo che col lavoro i risultati sarebbero arrivati. Naturalmente non è facile giocare quando arrivi in campo e si parla solo di problemi extra calcistici. Come ha detto Barraco siamo stati ‘uomini con le palle'”.
Vi siete sentiti feriti da questa situazione?
“Non mi sono sentito toccato più di tanto Con i precedenti che ci sono in Italia, qualsiasi cosa accada, la gente pensa sempre male. Certo, nel nostro caso, non sono state voci giustificate: nel momento societario più difficile, noi siamo riusciti ad arrivare al secondo posto in classifica, vincevamo nonostante non ci pagassero…poi abbiamo avuto un calo fisiologico come lo hanno in tutte le categorie, dalla A a scendere”.
Ti sei un po’ pentito di aver sposato il progetto Acireale in estate?
“No, anzi sono contento perché ho trovato una piazza ‘malata’ di calcio ed era proprio quello di cui avevo bisogno. Ovviamente nessuno si sarebbe immaginato che le cose sarebbero finite così perché a inizio stagione si respirava un’aria super tranquilla ed eravamo felici di essere in una piazza così. C’è molto rammarico perché potevamo fare molto di più”.
Dal punto di vista personale stai facendo benissimo, Acireale potrebbe essere il tuo trampolino di lancio…
“Devo continuare a lavorare e dare il massimo fino alla fine. A me, come ai miei compagni, fanno piacere i complimenti ma dobbiamo stare con la testa sulle spalle perché ci sono ancora una decina di partite da disputare e nel calcio purtoppo la gente si ricorda sempre della fase finale di una stagione e non del complesso. La fase che arriva è fondamentale”.
Domenica vi aspetta un derby infuocato in casa dell’Igea Virtus…
“Un bel derby, loro sono una squadra molto arcigna, forse tra le più forti del campionato nonostante a inizio stagione nessuno li considerasse nel novero delle prime. Sono giovani, hanno fame ma noi in questo girone non siamo inferiori a nessuno e andremo lì a giocarcela”.
Per chiudere…
“Mi commuovo a parlare di questi mesi: con i miei compagni, col mister e lo staff tecnico abbiamo affrontato situazioni molto difficili, problemi, almeno personalmente mai incontrati, e questo ci ha fatto legare tantissimo. Ringrazio uno per uno tutti i miei compagni d’avventura, i tifosi e chiunque ci sia stato accanto. Speriamo tutto possa risolversi presto al meglio”.