Acireale, Costantino: “Lavoriamo per migliorare, iniziato un nuovo percorso e servirà tempo”

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Il tecnico dell’Acireale, Massimo Costantino, ha presentato così la sfida con la

Il tecnico dell’Acireale, Massimo Costantino, ha presentato così la sfida con la Sancataldese:

“Bucolo ha deluso finora? Sicuramente non ci sono ricette precise, ma non si può giudicare un giocatore dopo così poche partite. Sono convinto che può dare tanto, darà tanto e già in campo vedrete un giocatore diverso. Problemi sui calci piazzati? Le sedute d’allenamento servono anche per migliorarsi. Ci lavoreremo, possiamo migliorare. Abbiamo anche giocatori che hanno un buon calcio, le difficoltà possono essere frutto di tante cose, il momento l’ansia… In questo momento non siamo una squadra complessivamente piena di centimetri, ma l’altezza non fa il gol. Qualche valutazione con la società si può fare non adesso, perché non è il momento. Abbiamo iniziato un nuovo percorso, serve tempo. Sicuramente la squadra è migliorabile, come lo sono tutte. Al momento però non ci interessa minimamente. Stiamo pensando soltanto a far rendere al meglio i calciatori a disposizione. Il mercato è chiuso, non ci si può pensare. All’apertura del mercato mancano due mesi che in questo momento sono come cinque anni. L’assetto tattico già da mercoledì è stato diverso, perché ho ritenuto dovesse essere diverso, pur rinunciando a dei meccanismi che la squadra poteva avere già. Avremo la nostra identità, c’è tantissimo da migliorare ma siamo predisposti a migliorare. I ragazzi hanno grande voglia di farlo, di migliorare. Lavorare ad Acireale è bello per tutti, stare in un club con questa tradizione e visibilità, in una città con questa storia calcistica dà qualcosa in più ai giocatori. Sta a noi creare qualcosa, la società è stata esemplare e chiara con tutti. Quest’anno è stato creato un percorso diverso, bisogna creare delle basi per un futuro solido. Il massimo sarebbe creare le basi, fare un buon campionato e creare alchimia con i tifosi e con tutti, anche con la stampa. Ormai il tifoso italiano medio capisce abbastanza di calcio. Non possiamo promettere o dire cose particolari. È diverso scendere in campo in una città, in un club o una squadra con pochi tifosi rispetto all’Acireale. Come fai a non impegnarti al massimo in un contesto del genere? È impossibile. Chi non ci riesce evidentemente ha qualche problema. Poi le partite si possono perdere, ma è impossibile che qualcuno non dia il 100% nel suo lavoro. Io quando vado a casa e so che ho dato tutto, ho la coscienza a posto. Il campo sarà sempre il giudice supremo”.